RICERCA: USI/RDB, NO AL COINVOLGIMENTO DELL'ENEA NEL PIANO NUCLEARE. SI' AL RILANCIO DELLE RINNOVABILI
AL VIA CAMPAGNA DI PROTESTA E CONTROINFORMAZIONE
Con il convegno di ieri presso il Centro Ricerche Casaccia, ENEA rivendica un ruolo chiave nei progetti nucleari del governo. Unica voce dissonante, USI-RdB Ricerca: “La ricerca sul nucleare da fissione è bloccata dal 1987, e fra l'altro è in conflitto con il nucleare chiavi in mano sostenuto dal Ministro Scajola, cioè appaltato ad Areva-EDF e Westinghouse-Toshiba”, dichiara Cristina Centioli, del Coordinamento Nazionale USI RdB Ricerca .
“La strada del nucleare intrapresa da ENEA – puntualizza Centioli - è doppiamente pericolosa. Nell'inseguire progetti inutili e costosi rischia di disperdere un importante patrimonio di competenze nei settori della salvaguardia ambientale, della ricerca e dello sviluppo di fonti energetiche rinnovabili, del risparmio energetico, provocando nel contempo il licenziamento di decine di lavoratori precari impegnati da anni in questi settori”.
“Noi – prosegue la rappresentante Usi/RdB - chiediamo un rilancio vero dell’Enea, ossia dell’Ente di ricerca che dovrebbe trainare quella green economy di cui tutti parlano, ma che in Italia nessuno pratica realmente. Siamo l’unico sindacato in ENEA a dire no al piano del governo, a dire che la corsa al nucleare è totalmente priva di senso: se da un lato i consumi di energia elettrica in Italia sono crollati - conclude Centioli - dall'altro la produzione di elettricità da fonti rinnovabili ha registrato un incremento straordinario, coprendo la quasi totalità del fabbisogno domestico. Ma nessuno, né la politica, né il sindacato concertativo, diffonde questi dati. Per questo lanciamo una campagna di protesta e controinformazione che sarà articolata anche a livello territoriale”.