AREA STAMPA

Dipartimento Comunicazione

Tel./Phone:
(+39) 3456712454

Fax:
(+39) 06 54070448

e-mail:
areastampa@usb.it

Roma, via dell'Aeroporto 129

Argomento:

Rilanciare la Ricerca con salari adeguati e carriere: giovedì 20 manifestazione USB a Largo Argentina, basta annunci governativi di facciata

Roma -

Il governo Meloni, allineandosi ai precedenti, non aumenta i salari del personale della Ricerca. Anzi, decide di tagliare fondi ai finanziamenti di ricerca, per pagare la maggiorazione del 30% a poche decine di ricercatori assegnatari di finanziamenti da bandi europei. I destinatari italiani di fondi ERC, ad esempio, non sono che una ventina.

Siamo alle solite, agli annunci non seguono i fatti e restiamo ben lontani dall’arginare la fuga dei cervelli.

La nostra richiesta è quella di avere salari di livello europeo e incrementi legati all’inflazione. Nel convegno del 31 marzo organizzato da USB (“Il salario che non c’è”) è stato chiarito che proprio di “mal di salario” sta morendo il lavoro in Italia. Del resto, il dato è che i salari dei ricercatori italiani sono il 70% più bassi di quelli tedeschi e inglesi (fonte Sole 24 Ore del 27 marzo u.s.).

Eppure, nel “patto della ricerca e dell’innovazione”, l’Europa è molto chiara e propone di“dare maggiore riconoscimento alle carriere dei ricercatori, rendere le loro carriere più attraenti e dotarli della formazione e delle competenze necessarie per soddisfare l'evoluzione delle esigenze del ruolo di ricercatore in tutta l'Unione”.

Porteremo queste contraddizioni in parlamento per modificare pesantemente il DL Assunzioni, per costringere il governo a passare dalla propaganda ai fatti.

Noi di USB PI Ricerca stiamo proponendo da anni le soluzioni per ottenere salari europei:

  • un comparto di contrattazione autonomo dalla Scuola;
  • rispetto per il diritto alla carriera con l’estensione del comma 310 a tutti;
  • cancellare le performance burocratiche che iniziano a tagliare i salari del personale.

Tutti strumenti che offrirebbero la possibilità, insieme con la reintroduzione ‘europea’ del recupero inflattivo, di rendere il settore attrattivo e così fermare la fuga dei cervelli all’estero, dove trovano salari superiori e certezze di carriera. Per questo

il 20 aprile dalle ore 10:00 alle 13:00 manifesteremo

a Largo Argentina (altezza Via San Nicola de’ Cesarini’)

a pochi passi dal Parlamento e dal Ministero della Funzione Pubblica e il 26 maggio aderiremo convintamente allo sciopero generale di USB.

Passa dalla tua parte. Passa con USB, il sindacato della Ricerca.

USB Pubblico Impiego - Ricerca