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Rinnovo CCNL Autoferrotranvieri 2021 - 2023: un gioco delle tre carte sulla pelle dei lavoratori

Nazionale -

Il “Verbale di Accordo Nazionale di rinnovo del CCNL Autoferrotranvieri – Internavigatori (Mobilità TPL) 2021 - 2023” del 10 maggio scorso è la prova provata, se mai ce ne fosse ancora bisogno, di quanto le organizzazioni sindacali firmatarie siano oramai schierate dalla parte di aziende ed associazioni datoriali.

Ci troviamo di fronte ad un accordo che, sia nella sostanza dei contenuti che nelle modalità di stesura e redazione, rappresenta l’ennesimo raggiro a danno dei lavoratori che hanno aderito a scioperi e perso parte dei loro salari credendo nella promessa di un rinnovo di CCNL con migliori condizioni normative, economiche e di sicurezza sul lavoro per tutta la categoria.

Uno schema già visto e per molti aspetti simile a quello utilizzato nel famoso “gioco delle tre carte”: 

avvalendosi dei sindacati complici che gettano fumo negli occhi ed illudono i lavoratori di essere sulla strada della vittoria, le associazioni datoriali agiscono indisturbate nello sgretolare gli ultimi e pochi diritti rimasti e così consolidare i profitti delle aziende.

Ne è esempio lampante le modalità di corresponsione della “una tantum” di 500 euro (lordi e riferiti al parametro 175): una prima tranche sarà erogata a luglio 2022, mentre la seconda, prevista per novembre 2022, sarà percepita solo se il Governo assicurerà alle aziende la copertura dei mancati ricavi da vendita dei biglietti subita durante l’emergenza Covid.

In sintesi, i sindacati firmatari stanno utilizzando e strumentalizzando la nostra categoria e condizione salariale per obbligare il Governo ad elargire finanziamenti alle aziende.

Per non parlare della grande conquista dell’aumento retributivo pari a € 90,00 sempre riferiti al parametro 175, tra l’altro corrisposto in tre decorrenze da € 30,00, che sicuramente non darà modo ai lavoratori di sostenere adeguatamente l’attuale costo della vita.

Ma non è tutto: grazie alle grandi lotte dei sindacati presenti a questi tavoli delle trattative fittizie, ci verrà corrisposta per ogni giornata di ferie una indennità di 8,00 euro giornalieri (non utili ai fini del TFR). Tutto questo in spregio ai principi stabiliti dalle oramai consolidate e granitiche sentenze che ci hanno visti promotori, ed anche vincitori, e che hanno sancito il diritto dei lavoratori in ferie di percepire una retribuzione pari a quella prevista durante una normale giornata di lavoro, ovvero che tenga conto delle indennità percepite durante il servizio, e quindi di gran lunga maggiore rispetto alle briciole stabilite in questo misero accordo.

Visti i presupposti, siamo sicuri che il 17 maggio prossimo, quando si parlerà di temi di vitale importanza quali orario di lavoro, residenza di lavoro e personale inidoneo e che interessano realmente il settore ed incidono sulla vita dei lavoratori, subiremo il colpo di grazia.

E nonostante la palese triste e pericolosa realtà, nelle ultime ore i cinque grandi sindacati firmatari con atteggiamento convinto da fieri vincitori si stanno adoperando nel divulgare le tabelle retributive delle briciole che riceveranno i lavoratori, quando invece dovrebbero levarsi la maschera della menzogna e rivelare finalmente il ruolo che realmente rivestono: quello dell’utile idiota nelle mani del padrone!

Coord. Nazionale USB Lavoro Privato – Settore TPL