Rinnovo CCNL teatri lirici: ennesimo schiaffo ai lavoratori. È ora di organizzare l'alternativa sindacale
Il coordinamento nazionale dei delegati RSU di USB, si è riunito martedì 5 dicembre a Verona, per discutere i seguenti argomenti: l'ipotesi di rinnovo del CCNL Fondazioni Lirico Sinfoniche siglato in data 30/11/23 tra Anfols e Cgil-Cisl-Uil; la questione della rappresentanza sindacale nel settore e la costruzione di una piattaforma contrattuale di USB che possa iniziare a “pesare” sul tavolo delle contrattazioni nazionali.
Riguardo l'ipotesi di rinnovo, è innanzitutto avvilente il dato economico finale con cui le O.O.S.S firmatarie hanno ritenuto equo “sanare” più di 20 anni di mancati adeguamenti salariali, quando l’Italia è (dati OCSE), tre le principali economie mondiali, il Paese in cui gli stipendi sono calati maggiormente (7,5% su base annua!). In questo caso Cgil-Cisl-Uil hanno accettato un aumento lordo del 4% su base triennale, non recuperando neanche l'inflazione, e una “tantum” che copre la vacanza contrattuale solo dell'ultimo triennio. Ma forse l'aspetto ancora più avvilente è il “come” si sia arrivati a questa ipotesi di rinnovo. Nel testo i sindacati dicono che il mancato rinnovo per più di 20 anni è dovuto a fattori “esogeni”, cioè esterni al loro operato e alla loro volontà rivendicativa…mentre ora, scrivono, fattori “contingenti”, cioè legati al “momento”, impongono di andare a un rinnovo. Viene messo nero su bianco che il contratto verrà rinnovato adesso perché la “controparte datoriale” ha deciso che un “contentino” bisognava darlo. È dunque vero (lo scrivono loro) che le rivendicazioni sindacali negli ultimi 20 e più anni sono letteralmente scomparse! Ne è prova il fatto che al rinnovo si sia arrivati in tempo molto breve: a una prima dichiarazione di stato di agitazione dei sindacati, segue la minaccia del Ministro Sangiuliano di togliere dal piatto anche quei 8 milioni di euro stanziati. Immediatamente dopo i sindacati “cedono”, prendono gli 8 milioni, li spalmano tra le Fondazioni Liriche Sinfoniche e firmano l'ipotesi di accordo. Fine della questione. Nel testo di questa ipotesi viene annunciato che si andrà solo successivamente al rinnovo della parte normativa, con una trattativa che secondo loro inizierà nel 2024...va detto però che nell'ultimo rinnovo del 2000 era stato scritto che la scadenza della parte normativa era prevista nel 2005! Nel frattempo, ovviamente, s'impegnano a mantenere in vigore tutti gli accordi integrativi in essere, anche quelli “lacrime e sangue” sottoscritti sotto la spada di Damocle dei vari commissariamenti e pur sapendo che molti integrativi derogano il Ccnl sul tema dell'organizzazione del lavoro, della flessibilità lavorativa ecc.
La questione della rappresentanza sindacale è connessa al quadro sopra evidenziato. Ci pare evidente che la totale mancanza di una spinta rivendicativa ha portato il settore e le maestranze a un declino che pare inesorabile. In questo quadro in soli 3 anni di attività coordinata USB ha raggiunto il 5% dei RSU a livello nazionale, e solo considerando le FLS, ha superato il 5% degli iscritti nelle varie Fondazioni.
La mancanza, però, di un sistema di certificazione ufficiale dei dati nel settore (sul modello di quanto sta venendo ora sperimentato dal Governo in settori diversi, come l'industria e il trasporto pubblico), fa sì che non ci sia nessun “automatismo" rispetto al riconoscimento della rappresentanza. È chiaro che questa situazione fa comodo a Cgil-Cisl-Uil: neanche per loro c'è una certificazione degli iscritti e dei RSU, ma in virtù del fatto di essere orgogliosamente firmatari dei rinnovi del CCNL, questi sindacati sono sempre più che benvenuti al tavolo di trattativa. Invece, a un sindacato come USB, rappresentativo e in crescita ma fuori dal “sistema” della concertazione, e poco ben visto sia dalle parti datoriali che dagli altri sindacati, perché ha richieste che si pongono in discontinuità con le pratiche del passato, e propone pratiche conflittuali, la “tavola” non viene apparecchiata e ci tocca conquistarla con competenza, passione, determinazione.
Rispetto alla situazione sopra delineata, il coordinamento RSU-USB, visto il giudizio fortemente negativo nei confronti di questo ennesimo “schiaffo” ai lavoratori delle Fondazioni Liriche Sinfoniche e considerata altresì la notevole crescita e strutturazione sul piano nazionale del nostro lavoro sindacale, ritiene sia arrivato il momento di far emergere le rivendicazioni di USB non solo all'interno delle singole Fondazioni ma anche sul piano nazionale. È stato pertanto deciso di procedere ad inviare ad ANFOLS una comunicazione formale con la quale USB, in virtù dei dati numerici in nostro possesso, avvisa la parte datoriale di aver raggiunto la soglia di rappresentatività e chiede l'ammissione ai tavoli di trattativa nazionali. È bene chiarire che l'invio di questa comunicazione non comporta nessun automatismo e che ciò non comporterà alcun obbligo per ANFOLS nei nostri confronti, ma vale quando detto poco sopra a riguardo. Parallelamente il coordinamento RSU-USB ha deciso di avviare i lavori per la stesura di una propria piattaforma rivendicativa per il prossimo rinnovo normativo del CCNL, che intendiamo proporre alle parti datoriali. L'obiettivo è terminare questo lavoro sulla piattaforma di rinnovo USB entro il mese di febbraio 2024.
Al coordinamento RSU-USB pare evidente che ci troviamo alle soglie di un cambio di fase, sia per il totale fallimento delle posizioni sindacali estremamente concertative tenute dagli altri sindacati negli ultimi 30 anni, sia per il parallelo processo di crescita e maturazione di un programma di lotta e di riscossa che USB intende portare avanti in tutti i settori, compreso quello delle Fondazioni Lirico Sinfoniche e dei Teatri in generale.
Spetta ora a noi tutti insieme assumerci questa responsabilità e organizzarci per riportare tra i lavoratori dei Teatri l'idea che un percorso di lotta e rivendicazione è non solo possibile, ma sempre più necessario.
COORDINAMENTO NAZIONALE RSU-USB delle Fondazioni Lirico Sinfoniche