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Rinnovo contratto Istruzione e Ricerca: ancora una volta, la concertazione non ha migliorato le condizioni di lavoro nella scuola pubblica statale

Nazionale -

Sindacati gialli e governo Meloni chiudono le trattative per un contratto già scaduto (ricordiamo che stiamo parlando del CCNL 2019-2021) che nella sostanza non migliora le condizioni economiche dei lavoratori della scuola e determina un peggioramento dell’inquadramento giuridico.

Il ministro Valditara afferma che il nuovo contratto segna un importante passo avanti verso una sempre maggiore valorizzazione di tutto il personale della scuola, docente e ATA. Sono state recepite a livello contrattuale le funzioni del docente tutor e del docente orientatore e questo, secondo il Ministro, consentirà di affermare definitivamente il principio della personalizzazione dell’istruzione, rimarcando la centralità nel sistema della persona dello studente. USB Scuola ritiene invece che la personalizzazione dell’istruzione si realizzi potenziando gli organici e assumendo in ruolo di lavoratrici e lavoratori qualificati in virtù del servizio già prestato da precari. A nostro avviso, la personalizzazione dell’istruzione non può non partire da un riconoscimento economico diverso da quello concordato e da investimenti economici sostanziali che, ancora una volta, non ci sono. Le figure del docente tutor e del docente orientatore, come abbiamo già detto, sono solo una beffa ai danni dei docenti stessi e della scuola pubblica statale, determinando di fatto la nascita di una “casta” docente che guida ed orienta il resto della “massa” docente. I sindacati gialli si sono piegati supinamente alle volontà e ai progetti del governo Meloni/Valditara, spingendo la scuola verso un orizzonte gerarchico e verticistico.

Per quel che riguarda il piano economico, il nuovo contratto produrrà, ancora una volta, aumenti salariali di 70/80 euro netti. Con un’inflazione stabilmente in doppia cifra questi aumenti non sono altro che briciole! Secondo la segretaria generale della CISL Scuola, invece, questo garantirebbe un allineamento agli stipendi della Pubblica Amministrazione. Affermazione falsa! Gli stipendi dei lavoratori della scuola continueranno a essere tra più bassi del Pubblico Impiego e lontanissimi dagli stipendi europei, svilendo la professionalità di chi la scuola la porta avanti. Come stiamo rivendicando da mesi, per potere recuperare il terreno perso in termini di potere d’acquisto, i salari dei dipendenti pubblici, docenti e ATA compresi, dovrebbero aumentare di almeno 300 euro netti!