ROMA CAPITALE: LAVORATRICI DI NIDI E SCUOLE LASCIANO ASSESSORATO ALLA SCUOLA DOPO INCONTRO CON MASINI
Si è concluso nella tarda serata di ieri il presidio dei locali dell’assessorato alla Scuola, in via Capitan Bavastro a Roma, che era stato attuato da una cinquantina di educatrici e maestre di nidi e scuole d’infanzia organizzate con l’USB. Una delegazione di cinque persone ha incontrato l’assessore alla Scuola, Paolo Masini.
Riferisce Daniela Volpe, dell’ USB Roma Capitale: “Le frizioni registrate nel corso dell’incontro che si era tenuto la mattina di ieri con tutte le organizzazioni sindacali ha lasciato spazio alla necessità, condivisa anche dall’assessore, che si arrivi a una prima immediata risposta attraverso la sospensione temporanea dell'atto unilaterale, almeno per le parti di regolazione del servizio, già dal prossimo incontro trattante del 28 aprile, superando gli eventuali ostacoli di carattere giuridico”.
“Da parte nostra - afferma Volpe - abbiamo responsabilmente assunto l’onere di produrre un vero e proprio articolato contrattuale, solitamente appannaggio delle strutture organizzative dell’Ente, per superare l’impasse di questi giorni e dimostrare che è possibile tenere insieme rispetto dei diritti dei lavoratori e miglioramento dell’organizzazione dei servizi, aspetto questo molto apprezzato da parte dell’Assessore Masini”.
Aggiunge la rappresentante USB: “Nel corso dell’incontro l’assessore ha dato riscontri positivi su due punti qualificanti per USB, ovvero l’intenzione di accedere alle risorse europee per potenziare i servizi per l’infanzia e l’accresciuta sensibilità politica sul tema da parte dello stesso sindaco, verificate le gravi criticità derivanti dall’applicazione dell’atto unilaterale”.
“Seppur non decisiva, la disponibilità dell’assessore apre un primo spiraglio in questa trattativa e per questo abbiamo lasciato liberi i locali di via Capitan Bavastro. Ma la stessa determinazione espressa ieri troverà nuova linfa se dovesse interrompersi la linea del dialogo faticosamente ripresa”, conclude Daniela Volpe.