Roma: migliaia di persone in piazza per la Palestina nonostante il divieto. Continuiamo la mobilitazione contro l’allargamento del conflitto e la complicità del governo
Sabato 5 ottobre migliaia di persone sono scese in piazza a Roma per la Palestina, chiedendo a gran voce la fine del genocidio, il no all'allargamento del conflitto in Libano e contro la complicità del governo Meloni alle scelte sempre più gravi di Netanyahu.
È fallito il tentativo di vietare la piazza, che è suonato a molti come l’ennesima scelta di campo contro il diritto a difendersi del popolo palestinese, diritto che viene riconosciuto unicamente ad Israele ed in barba all’orientamento ormai largamente maggioritario sulla scena internazionale che indica il governo di Telaviv come responsabile del genocidio del popolo palestinese.
La larga partecipazione che si è registrata, nonostante la notizia del divieto ed anche la pioggia, aveva consigliato il Ministero degli Interni a diramare nel corso della mattinata l’annuncio che il concentramento a Porta san Paolo era stato autorizzato. Troppo grande sarebbe stato lo smacco di un divieto serenamente ignorato da almeno diecimila manifestanti.
Poi però la piazza è stata completamente circondata da un pesante schieramento di polizia che presidiava con uomini e mezzi ogni accesso, impedendo un regolare afflusso e deflusso dei manifestanti e identificando centinaia di persone anche a grande distanza dalla piazza stessa. Una modalità soffocante di gestione dell’ordine pubblico che incita alla scontro, quasi lo reclama, per poi giustificare subito dopo la necessità di quello schieramento e l’adozione in futuro di misure ancora più restrittive.
L’escalation cui assistiamo in Medio Oriente e i rischi sempre più concreti di una guerra che finisca per coinvolgere in modo ancora più pesante il nostro paese non possono lasciarci indifferenti. L’USB sarà presente anche ai prossimi appuntamenti di mobilitazione in solidarietà con il popolo palestinese e sollecita la necessità di costruire una mobilitazione più ampia contro l’allargamento del conflitto.
Unione Sindacale di Base