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San Basilio, eseguiti 4 sgomberi nelle case popolari. Asia USB: difendiamo il diritto alla casa

Appuntamento al Centro popolare Fabrizio Ceruso, via Girolamo Mechelli 132. Regione e Comune continuano a umiliare il diritto alla casa, fermiamo gli sgomberi!

Roma -

Stamattina il quartiere di San Basilio si è svegliato con la presenza massiccia di polizia in assetto antisommossa. Fin dalle prime luci dell’alba, infatti, numerosi reparti della Polizia, compresa la celere, hanno circondato alcune palazzine dell’Ater per eseguire lo sgombero di quattro alloggi.

A due giorni dalle elezioni regionali ed all’indomani della grande manifestazione che ha invaso la piazza del Campidoglio per chiedere un Piano Casa in grado di rispondere ai bisogni della città, si riapre la stagione degli sfratti e degli sgomberi, unico strumento che Governo, Regione e Comune sembrano conoscere per affrontare l’emergenza abitativa del paese, riconosciuta da esponenti stessi del Governo proprio questa settimana all'interno di alcune dichiarazioni apparse sul quotidiano "La Stampa".

Una delle famiglie sfrattate è seguita da questo sindacato, il quale a giugno 2021 ha inoltrato per suo conto la richiesta di sospensione del rilascio dell’alloggio per 24 mesi, prevista dalla Legge Regionale numero 1 del 2020, che anche in questo caso, esattamente come per alcuni degli sfratti eseguiti a San Basilio un anno fa, non è stata minimamente presa in considerazione dalle forze dell’ordine o da chi ha ordinato l’intervento. Una violazione in piena regola di una norma regionale da parte delle istituzioni, per un alloggio facente capo alla Regione Lazio stessa. Degli altri tre nuclei al momento non abbiamo informazioni precise, ma vogliamo essere chiari: non sono ammissibili operazioni di sgombero e di negazione del Diritto alla Casa travestite da operazioni di polizia di altro tipo. Parliamo di fenomeni distinti che spesso sono raccontati in modo distorto col fine di legittimare questo tipo di interventi nei quartieri.

La causa della presenza di tanti occupanti a Roma è dovuta alla mancanza cronica di politiche abitative espansive. Ciò è dovuto alla forte influenza che la Rendita (costruttori e & co.) hanno avuto e continuano ad avere sul processo decisionale di questa città. C’è un dato che da solo ci restituisce la realtà romana figlia del mondo del mattone: a fronte delle circa 80 mila case popolari esistenti a Roma, le case private sfitte ed inutilizzate sono stimate in circa 200 mila unità (dato fornito nel 2017 dall’ex sindaca di Roma Virginia Raggi). Ma c’è di più, le migliaia di inquilini che oggi occupano un alloggio senza disporre di un titolo adeguato, non hanno potuto regolarizzare la propria posizione amministrativa a causa della sanatoria, varata sempre dalla Regione Lazio nel 2020, e dei suoi assurdi limiti. Questa legge di regolarizzazione, come ampiamente previsto da Asia USB, ha creato una forte disparità di trattamento: circa metà degli occupanti ha potuto usufruirne, l’altra metà no, anche laddove i requisiti reddituali risultassero identici. Questo solo per allinearsi all'ingiusto e probabilmente anticostituzionale articolo 5 della Legge Renzi-Lupi del 23 maggio 2014.

Infine, quanto accaduto stamattina, potrebbe ripetersi nei prossimi giorni. Sembra che febbraio sarà un mese problematico per gli abitanti delle case popolari, per questo invitiamo tutti gli inquilini a organizzarsi per difendere il proprio Diritto alla Casa.

Asia USB convoca un’assemblea straordinaria per oggi, 10 febbraio, alle ore 18 e 30 presso il Centro Popolare Fabrizio Ceruso, in via Girolamo Mechelli 132, a San Basilio.

Fermiamo gli sgomberi, difendiamo il Diritto all’Abitare.

Asia USB Roma