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SANITA': 5 NOVEMBRE SCIOPERO DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI DEL LAZIO

Roma -

La RdB/USB P.I. settore Sanità proclama lo sciopero regionale della sanità pubblica e privata del Lazio per l’intera giornata del 5 novembre, da inizio turno di mattina a fine turno notturno, contro le ricadute sul personale in termini occupazionali e di condizioni di lavoro che derivano dal piano Polverini attraverso il taglio di 2865 posti letto e la chiusura di 24 ospedali.

 

Già ora negli ospedali del Lazio le condizioni di lavoro sono al limite della sopravvivenza, senza alcuna garanzia di sicurezza per lavoratori e utenti, con lunghe file nei Pronto Soccorso; con la proroga dei Piani estivi, che vedono la chiusura di interi reparti completamente privi di personale di assistenza, e le prime chiusure dei Pronto Soccorso romani, dove non si riesce (e non è ancora arrivata l’influenza stagionale) a far fronte alle richieste. E non saranno certo le ambulanze 118, poche e senza personale, a poter sostenere il peso di tagli e chiusure, visto che nel solo 2009 sono rimaste ferme ben 200.000 ore nei Pronto Soccorso in attesa di un posto letto introvabile.

 

Che di soli tagli sia fatto il piano è evidente dalla sua presentazione al Ministero dell’Economia, che nessuna competenza ha in materia di salute, senza alcuna previsione delle ricadute sulla garanzia al diritto alla salute e con assoluta noncuranza delle proteste dei cittadini del Lazio.

 

Non si capisce come la Presidente Polverini intenda affrontare la situazione che si verificherà quando tutta le Province di Roma e Lazio si riverseranno negli ospedali romani in cerca di assistenza o chiameranno inutilmente un’ambulanza. Né come intenda far fronte all’aumento insostenibile dei carichi di lavoro del personale, al licenziamento già in atto dei precari ed ai processi di mobilità che la chiusura di interi ospedali comporta.

 

La RdB/USB P.I. del Lazio settore Sanità pertanto rigetta totalmente il piano Polverini, ed invita tutti i lavoratori e le lavoratrici della sanità ad incrociare le braccia il 5 novembre in difesa della sanità regionale e dell’occupazione.