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SCHIACCIATI DA CARENZE DI PERSONALE E TAGLI

A Certosa l'assemblea pubblica organizzata da Usb, che lanciano la proposta nazionale: "Unificare i soccorsi, fondere il corpo dei vigili del fuoco con la protezione civile"

Genova -

 

Per evitare le tragedie bisogna lavorare sulla prevenzione, e per potenziarla bisogna cambiare paradigma per la gestione delle emergenze, in primis dando le risorse necessarie a chi tutti i giorni mette a rischio la propria vita per la sicurezza di tutti. Per fare ciò l’idea è quella di unificare i sistemi di soccorso, facendo confluire il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco sotto la Presidenza del consiglio dei ministri insieme alla Protezione civile, creando così una struttura più forte, agile e attrezzata con le giuste risorse.

Questa in sintesi la proposta rilanciata questo pomeriggio dall’Usb dei Vigili del Fuoco di Genova che ha indetto una assemblea pubblica tenutasi presso la Radura della Memoria a Certosa, luogo simbolo delle tragedie legate all’incuria. “Una tragedia nella tragedia quella avvenuta a Genova, che scoperchia un vaso di Pandora – si legge nel manifesto diffuso oggi durante l’incontro aperto alla cittadinanza – La morte di un ragazzo, Andrea, (il ragazzo morto assiderato dopo essere rimasto incastrato con la sua canoa sotto un ponte dell’Entella, ndr) segna un lutto immenso nella comunità ligure e i magistrati puntano il dito contro l’inefficienza dei soccorsi. È successo al Quadragneto, a Colleferro e oggi a Genova! Si potrebbe disegnare una mappa delle tante volte che, giustamente, la magistratura ha dovuto fare il suo decorso, puntando il dito verso chi doveva salvare, ma ha avuto delle difficoltà. La storia si ripete e si ripeterà se non mettiamo il soccorso nella possibilità di poter operare senza il solito affanno“.

L’assemblea pubblica, intitolata simbolicamente “I vigili del fuoco chiedono aiuto ai cittadini“, ha visto alternarsi sul palco tanti soggetti, a partire dai rappresentati locali del sindacato di base, fino ai suoi vertici, arrivati a Genova per lanciare e rilanciare il messaggio che Usb ha elaborato da diversi anni. “È difficile ma significativo oggi essere qua, in un luogo sacro come questo, un luogo dove ci sono stati 43 omicidi, vittime dell’incuria e della mancanza di prevenzione – ha sottolineato Stefano Giordano, coordinatore nazionale Usb Vigili del Fuoco in apertura dell’assemblea – Una ferita aperta anche per noi vigili del fuoco, che ogni anno vedono ancora depauperate le proprie possibilità di intervento, tra mancanza di organico e strumentazioni obsolete”.

Una carenza di personale che non ha eguali in Europa: “La media europea – ha sottolineato Giordano – è di un vigile del fuoco ogni mille abitanti, in Italia è uno ogni 15 mila. E qua a Genova la cosa si fa particolarmente gravosa visto che a Genova ci sono undici impianti a rischio di incidente rilevante, spesso vicinissimi alla popolazione, ed è operativo un vigile del fuoco ogni 20 mila abitanti. Da qua la richiesta e la proposta di Usb di far passare il corpo dei vigili del fuoco sotto la Presidenza del consiglio dei ministri e fonderlo con la Protezione Civile in un unico ente dedicato alla sicurezza e alla prevenzione”. In apertura dei lavori dell’assemblea si è tenuto un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del crollo del ponte morandi e per Andrea Demattei.

Da remoto ha partecipato anche Egle Possetti, Presidente Comitato Parenti Vittime Ponte Morandi: “Dalla tragedia di Ponte Morandi abbiamo cercato di raccogliere almeno qualche frutto, la nostra intenzione è quella di continuare a lottare per la prevenzione. Noi italiani siamo bravi a vantarci di come reagiamo alle tragedia, di quanto siamo veloci a costruire e ricostruire, ma ci dimentichiamo di fare prevenzione, supportare chi come i vigili del fuoco, tutti i giorni lavoro per la sicurezza, e controllare. E controllare i controllori. Ci hanno tolto tutto, anche la dignità, ma noi non molleremo mai“.

Sul palco anche una rappresentante del Comitato per Andrea, il ragazzo morto per assideramento a Chiavari, dopo essere rimaste incastrato con la sua canoa sotto un ponte dell’Entella: “Dal confronto con USB vvf e da altri comitati di cittadini è chiaro che il valore delle nostre vite è stato depauperato – è stato detto – Perché nn ci sono i fondi sufficienti per affrontare le emergenze, perché la sanità pubblica sta affondando specialmente nella nostra regione? Perché la scuola è sempre più esclusiva e legata al merito? Perché si investono miliardi per le armi? È inaccettabile che a pochi metri da un ospedale, vicini ad una caserma, circondati da uomini in divisa morire di freddo“. Durante l’evento, il comitato ha distribuito un depliant con la ricostruzione della tragedia, minuto per minuto, con la richiesta di fare chiarezza su quanto successo e sul perchè si è arrivati a questa incredibile morte.

Presente anche Enzo de Vincenzo parte dell’esecutivo nazionale Usb, che ha rilanciato la necessità di cambiare passo: “Da quanto il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco è sotto il ministero degli interni, la politica lo ha sommerso nella burocrazia e nella militarizzazione. Questo deve essere cambiato. Usb da anni chiede che venga portata avanti questa riforma, che è l’unico modo per garantire la sicurezza a tutti i cittadini italiani”.

 

Articolo di www.genova24.it

https://www.genova24.it/2024/04/i-vigili-del-fuoco-chiedono-aiuto-ai-cittadini-schiacciati-da-carenze-di-personale-e-tagli-381885/