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Argomento:

Sciopero generale del 20 giugno 2025, presidio provinciale a Firenze presso la Leonardo S.p.A. Manifestazione nazionale #DISARMIAMOLI a Roma, 21 giugno 2025

Roma -

Fermiamo il paese contro la barbarie delle guerre, del genocidio del popolo palestinese e della distruzione dello stato sociale
Il 20 giugno, l'Unione Sindacale di Base, insieme a CUB ed SGB, ha proclamato uno sciopero generale nazionale di tutte le categorie del lavoro pubblico e privato, con manifestazioni in numerose città italiane.
A Firenze è convocato un presidio provinciale presso la Leonardo S.p.A. con concentramento alle ore 9:30.
Lo sciopero ha l’obiettivo di opporsi al massacro del popolo palestinese a opera dello Stato genocida d’Israele, alla folle corsa al riarmo decisa dall’Unione europea, accettata supinamente dal governo Meloni, e alla devastazione sociale prodotta da decenni di moderazione salariale ad opera dei governi filo-padronali del nostro Paese.
Lo sciopero è una risposta necessaria e urgente all’aggravarsi delle condizioni sociali, economiche e democratiche di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori, colpiti da politiche che continuano a favorire le grandi imprese e il complesso militare-industriale a discapito delle fasce più deboli della popolazione.

SCIOPERIAMO CONTRO:
la guerra e l’aumento delle spese militari a scapito della sanità, della scuola e dell’intero welfare;
il genocidio in corso del popolo palestinese, perpetrato dallo Stato d’Israele con la complicità attiva del governo italiano e dell’Unione Europea;
il carovita, i bassi salari, la precarietà, le privatizzazioni e gli omicidi sul lavoro;
la repressione del dissenso, con attacchi sistematici al diritto di sciopero e alla libertà di manifestazione con il Decreto sicurezza;
USB Firenze chiama tutte le lavoratrici e i lavoratori, i disoccupati, le studentesse e gli studenti, i pensionati, i migranti a unirsi allo sciopero del 20 giugno e alla manifestazione nazionale del 21 giugno a Roma, con partenza da piazza Vittorio, per ribadire che non siamo disposti a pagare il prezzo di un’economia di guerra che ha come effetto immediato la distruzione dello stato sociale.

Alziamo la voce contro l’ipocrisia di chi predica la pace mentre arma i massacri. Diciamo no a un modello economico e politico fondato sul profitto, sull’oppressione dei popoli, sulla repressione e sull’esclusione sociale.
Invitiamo tutte le realtà di lotta, i collettivi, i movimenti, le reti solidali che si oppongono alle guerre e al genocidio del popolo palestinese a unirsi allo sciopero del 20 giugno e alla manifestazione nazionale del 21 giugno per costruire insieme due giornate di mobilitazione dal basso, internazioniste e resistenti.

ABBASSATE LE ARMI, ALZATE I SALARI!
COSTRUIAMO UN’ALTERNATIVA SOCIALE E POPOLARE CONTRO LE GUERRE E LA DISTRUZIONE DEL WELFARE!