Una folla immensa a Roma e in altre 80 piazze italiane, nei porti, nelle scuole, nei trasporti, nella sanità il 22 settembre scorso, si è alzata contro il genocidio del popolo palestinese, contro la fornitura di armi ad Israele e contro il Governo incapace di dissociarsi nettamente dagli orribili crimini perpetrati dal criminale Netanyahu. Centinaia di migliaia di persone hanno aderito pacificamente allo sciopero generale di USB chiedendo la rottura delle relazioni diplomatiche e commerciali con Israele per interrompere la sistematica azione genocida nei confronti del popolo palestinese. La risposta a questa mobilitazione generale è arrivata con attacchi alla Global Sumud Flottilla avvenuti nella scorsa notte.

I fiumi di danaro destinati alle spese militari fino al 5% del pil, sono un’offesa al mondo del lavoro. Il trasporto aereo è nel solco della protesa perché la guerra non appartiene ai lavoratori e toglie loro risorse e possibili investimenti.

Lo sfruttamento del lavoro nel settore aereo è quotidiano per effetto di salari bassi, del dumping, delle condizioni di lavoro nonostante la crescita inarrestabile di passeggeri trasportati e non si elimina la precarietà dei contratti.

Le attività degli operatori aeroportuali sono diventate difficili e faticose e poco remunerate, insostenibili per il personale di front line di compagnie aeree e di gestioni aeroportuali e di handlers ai banchi dei check in, sugli aeromobili, per chi opera nei piazzali o alle operazioni di carico degli aerei, nella security, negli allestimenti di catering e pulizie e negli hangar per le manutenzioni.

Chiediamo aumenti dei salari che recuperino interamente il potere d’acquisto perso con l’inflazione, il mancato adeguamento dei tabellari e delle retribuzioni e migliori condizioni normative in sede di rinnovo dei contratti accettati da organizzazioni sindacali che sottoscrivono intese impopolari, spesso senza sottoporle all’approvazione dei lavoratori.

I turni sono massacranti, la vita privata incastrata nei momenti liberi da rotazioni invivibili, la salute e le procedure di sicurezza ancora non del tutto tutelate negli aeroporti dove si assiste alla sequenza interminabile di morti sul lavoro. USB rifiuta l’economia di guerra è contro lo sterminio genocida di Gaza e la guerra in Ucraina e si schiera per la pace e per il lavoro dignitoso.

Il Trasporto Aereo Nazionale si collega al resto del Paese. Adesso tocca a noi, si sciopera e si blocca tutto!

NO ALLA GUERRA - NO ALLE ARMI

SI AL LAVORO!

ABBASSATE LE ARMI ALZATE I SALARI!

Presidi negli Aeroporti di :

Milano Malpensa T1 -arrivi -porta 1 dalle ore 10.00;
Atp Napoli Capodichino Area Partenze dalle ore 10.30 alle ore 13.30;

Roma Fiumicino Leonardo Da Vinci Area Fontana Partenze T3 10.00-13.00;

Firenze  Apt davanti agli Arrivi 11.00-13.00