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SCIOPERO TRASPORTI: USB, I LAVORATORI CHIEDONO DI CAMBIARE ROTTA

Ora governo ragioni con noi su piano generale di rilancio del comparto

Roma -

La riuscita della 2 giorni di sciopero proclamata dall’USB nei Trasporti, concretizzata dai lavoratori con sostanziose adesioni in tutti i settori coinvolti - ferrovie, aerei e trasporto pubblico locale - conferma il forte radicamento dell’USB nel mondo del lavoro e dà il segno della urgente necessità  di un profondo cambiamento di rotta nelle politiche per il comparto.

 

Basta privatizzazioni, riduzione dei servizi, tagli, e licenziamenti, compressione di salari e sicurezza: i lavoratori dei trasporti hanno dimostrato di non voler più accettare lo stato di degrado in cui sono stati abbandonati dalla latitanza dei governi e delle istituzioni, dalla mala gestione nelle aziende pubbliche e dai miseri fallimenti delle privatizzazioni, dall'assenza di controlli da parte degli enti preposti.

 

Secondo l’USB non è dunque più possibile lasciar degenerare le vertenze nelle singole realtà aziendali. Serve una prospettiva contro la crisi, un piano generale con cui affrontare i drammatici problemi che affliggono l’intero comparto, sul quale il governo ha il dovere di confrontarsi con il sindacato.

 

Per il rilancio dei Trasporti, per una politica complessiva che mantenga sotto il controllo dello Stato un servizio pubblico strategico per lo sviluppo dell’Italia, basata sulla tutela dell'occupazione, dei diritti, del reddito e della mobilità sostenibile, che tenga conto delle compatibilità ecologiche e sociali, l’USB ha elaborato un documento programmatico.

 

L’USB si aspetta pertanto che il ministero dia seguito agli impegni assunti ed avvii i tavoli di confronto su questioni non più rinviabili, sintetizzate nel documento già presentato al sottosegretario Del Basso de Caro e inviato al ministro Lupi e al presidente Renzi.