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Scuola, il 6 maggio sciopero USB e presidio al MIUR: aumentare gli organici e assumere i precari

Nazionale -

Il 6 maggio USB P.I. Scuola ha indetto una giornata di sciopero per tutto il personale della scuola con un presidio a Roma in viale Trastevere.

Dopo un anno di pandemia, in un contesto in cui la scuola dovrebbe essere più che mai interessata da forti investimenti economici, continuiamo ad assistere a una gestione disfunzionale, lesiva tanto del diritto all’istruzione, quanto di quello alla salute e alla sicurezza dei lavoratori.

Tra i tanti motivi che ci hanno portato all’indizione dello sciopero, i temi degli organici e del precariato. Il Parlamento italiano si appresta ad approvare il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) all'interno del programma Next Generation EU. Nel Piano del governo manca però proprio ciò di cui ha bisogno la scuola pubblica statale, vale a dire investimenti massicci su organici e assunzioni: meno di 1 miliardo di euro per la formazione iniziale e il reclutamento degli insegnanti sono del tutto insufficienti! Per immettere in ruolo tutti i docenti e gli ATA di cui la scuola ha realmente bisogno servirebbero a nostro avviso almeno 7 mld di euro. È un problema antico che nessun governo ha sinora provato a risolvere.

L’attuale esecutivo si è iscritto a pieno titolo in una linea di politica scolastica tanto antica quanto fallimentare. Ribadiamo ancora quanto sosteniamo da anni. È necessario trasformare il cosiddetto organico di fatto in organico di diritto: è inderogabile aumentare gli organici (tanto dei docenti quanto del personale ATA) della scuola pubblica statale, a maggior ragione in questo delicatissimo momento storico. È altrettanto necessario diminuire il rapporto alunni/docenti e assumere, attraverso un concorso per soli titoli, il personale che ha maturato almeno tre anni di servizio.

Rispediamo al mittente le dichiarazioni del presidente dell’Associazione Nazionale Presidi Antonello Giannelli. La cosiddetta chiamata diretta è una soluzione ideologica a un problema strutturale, realissimo e urgentissimo.

Ogni anno la scuola pubblica statale si avvale del lavoro al tempo stesso qualificato e necessario dei precari, assunti a settembre, quando va bene, e licenziati a luglio. È una piaga che non fatichiamo a definire criminosa! Lo sosteniamo da tempo, lo ribadiamo oggi con ancora più convinzione: chi ha prestato servizio per tre anni deve essere assunto in ruolo con un concorso per soli titoli, perché serve, oggi più che mai, un aumento dell’organico scolastico. Aumentare gli organici e assumere nuovo personale sono i due imperativi che dovrebbero guidare l’azione di qualsiasi governo. Non ci sembra che l’attuale esecutivo voglia muoversi in questa direzione ed è per questo che il 6 maggio saremo di nuovo in piazza, in presidio in viale Trastevere, insieme alle altre organizzazioni sindacali di lotta e agli studenti di OSA.