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Se 404 morti vi sembran pochi: il 26 maggio scioperiamo anche per introdurre il reato di omicidio sul lavoro

Roma -

Secondo il monitoraggio che Unione Sindacale di Base e Rete Iside portano avanti sulle morti di lavoro in Italia, quest’anno al 25 maggio sono ben 404 i decessi riconducibili all’attività lavorativa.

Alla viglia dello sciopero generale proclamato da USB con l’adesione e l’appoggio di Rete Iside, rinnoviamo i nostri sforzi per fermare la strage di chi lavora, attraverso una proposta di legge di iniziativa popolare per introdurre nel codice penale il reato di omicidio e lesioni gravi sul lavoro.

Tantissimi sono i decessi in itinere, quasi un quarto del totale: ben 91 le vite perdute andando e tornando dal posto di lavoro. Una cifra altissima che, oltre ad accendere i riflettori sulla disastrata viabilità del nostro Paese, dovrebbe far riflettere soprattutto su turni di lavoro, soprattutto notturni, troppo gravosi e orari di lavoro impossibili da sostenere. Moltissime tra queste vittime sono donne che si alternano tra il lavoro di cura a casa e il lavoro salariato fuori, mettendosi al volante in condizioni psicofisiche precarie.

Continuano, inoltre, le tante morti nei cantieri edili: nelle ultime ore due operai sono stati schiacciati da rocce e terra a Monopoli, in Puglia, mentre lavoravano in uno scavo per condutture fognarie. Eventi che fanno sempre meno notizia in Italia, come se morire nei cantieri, soprattutto al Sud, fosse qualcosa di completamente normalizzato. Non esistono però morti di lavoro di serie A e serie B: nei cantieri spesso le norme a tutela di salute e sicurezza non vengono rispettate, per velocizzare i lavori e poter passare in fretta al prossimo appalto e alla prossima commessa.

In più, sottolineiamo come le due vittime avessero rispettivamente 64 e 62 anni: un’età in cui si dovrebbe, a nostro avviso, essere in pensione e non in cantiere. Il progressivo innalzamento dell’età pensionabile sta causando una vera e propria strage di lavoratrici e lavoratori avanti con gli anni.

USB e Rete Iside, che da anni collaborano su salute e sicurezza sul lavoro grazie ad un protocollo d’intesa su questo tema fondamentale, portano avanti la campagna per introdurre il reato di omicidio e lesioni gravi e gravissime sul lavoro: la nostra proposta è recentemente diventata una legge di iniziativa popolare, nelle prossime settimane comunicheremo importanti novità sulla raccolta firme.

Invitiamo i lavoratori e le lavoratrici a scendere in piazza e a scioperare il 26 maggio, anche per la salute e la sicurezza sul lavoro, perché l’unica cifra di morti di lavoro accettabile è zero.

 

Unione Sindacale di Base

Rete Iside