Servizi Educativi: "Ma perché non organizziamo uno sciopero che parli solo di noi?" Lo sciopero generale del 13 riguarda tutte e tutti
“Ma perché non organizziamo uno sciopero che parli solo di noi, delle nostre problematiche, delle nostre aspettative e delle nostre rivendicazioni?”
Car@ educatrice/ore e car@ insegnante,
organizzare uno sciopero che parli solo di noi significherebbe far venir meno la visione di insieme, quella visione di insieme che in una società individualista come la nostra viene sempre più disincentivata.
Lo sciopero per definizione è “l’unico strumento a disposizione dei lavoratori per manifestare il proprio dissenso verso le decisioni prese dal datore di lavoro” o, peggio, dalla politica.
Il governo vuole toglierci anche questo strumento. Ci vuole silenziosi e consenzienti, pedine di un sistema che ci rende schiavi.
Organizzare uno sciopero che parli solo di noi disperderebbe le energie e le risorse che sono necessarie per raggiungere il NOSTRO obiettivo.
Lo sciopero del 13 dicembre è uno sciopero generale nazionale che riguarda tutt@ NOI. Perché le sciagurate decisioni prese dalla politica a livello nazionale ricadono inevitabilmente sulle nostre vite. I salari si abbassano e non riescono a stare al passo dei prezzi che salgono.
Il CCNL non ci offre alcun miglioramento: gli scatti di anzianità sono riservati a pochi eletti, le pensioni sono un miraggio oltre che sono povere e questo riguarda anche NOI, soprattutto NOI, che un posto di lavoro non lo abbiamo se non per una manciata di mesi l’anno, NOI che anche se siamo assunte a tempo indeterminato non abbiamo diritto neanche al pranzo, NOI che ogni giorno offriamo la nostra professionalità alla pubblica amministrazione, quella pubblica amministrazione alla quale il governo sta tagliando ulteriormente fondi.
È per questo che è necessario unire le nostre forze a quelle della sanità, della macchina amministrativa, della polizia locale, ecc. Non possiamo scindere la nostra vita dalla condizione dell'altro come fossero compartimenti stagni in quanto è inevitabilmente tutto collegato. Il costo della vita, il costo della sanità, il costo dell’istruzione sono tutti costi a carico nostro, il governo non ci garantisce più nulla, con la sorpresa poi di una tassazione in busta paga altissima, che dovrebbe servire ad offrirci dei servizi che invece paghiamo, ulteriormente tassati.
È per questi motivi che dobbiamo scendere in piazza tutti insieme, perché siamo tutti un’unica famiglia di lavoratori del pubblico impiego, che si devono rivolgere ai privati anche per sbrigare una semplice pratica burocratica o una visita medica. Con i tagli che questo governo ci sta imponendo i nostri uffici si stanno svuotando. Un ufficio con poco personale è un ufficio che lavora male, facendo errori che paghiamo NOI per primi. Per questo motivo questo sciopero parla ANCHE DI NOI...
NOI che chiediamo stabilità e stabilizzazione non tagli e repressione.
USB P.I. Funzioni Locali
Sciopero 13 dicembre
Milano: Piazza Venezia Roma: Piazzale Tiburtina ore 9:30