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Shopping natalizio con il Covid: centri commerciali e negozi sono gli unici posti chiusi senza controlli per evitare i contagi

Nazionale -

È in corso da tempo lo shopping natalizio, con code e affollamenti alla ricerca del regalo perfetto, ma il settore del Commercio è l’unico in cui non viene applicata nessuna misura per contenere il contagio da coronavirus. Centri commerciali e negozi sono i soli luoghi chiusi in cui non solo non viene chiesto il green pass a chi entra, ma non vengono applicate nemmeno le regole basilari di sicurezza come il controllo della temperatura, la verifica del numero degli ingressi e il corretto uso delle mascherine.

I marchi commerciali pur di risparmiare hanno eliminato qualsiasi controllo, è sparito il personale addetto e tutto viene scaricato su lavoratori già sulle forze. Commessi e cassieri sono così obbligati, senza formazione specifica e in aggiunta alla loro mansione, a controllare la clientela, invitando al rispetto delle norme previste. Persone sempre più esasperate dal lungo periodo pandemico che spesso rispondono in modo strafottente, fino ad arrivare ad insulti e minacce.

In molti negozi addirittura, sono i dipendenti a doversi occupare anche della sanificazione, pulendo con materiali inadatti superfici e spazi comuni. Si aggiungono carichi e responsabilità senza alcun aumento dello stipendio, anzi con un orario di lavoro allungato dalla cancellazione delle pause e del dovuto riposo.

Da due anni USB accende i riflettori sui rischi dei lavoratori del settore, che nel periodo pre-pandemico erano esposti precocemente malattie invalidanti a carico della schiena e degli arti, tanto da rendere presto impossibile lo svolgimento normale delle mansioni. Si moriva in itinere per raggiungere o lasciare il proprio negozio, sfiancati dagli orari prolungati e dai turni spezzati che costringono a vivere al di fuori del punto vendita per tutto il giorno.

La comparsa del Covid ha peggiorato ulteriormente le condizioni in un settore che mai ha conosciuto fermi o chiusure. Le aziende hanno aumentato i prezzi dei prodotti e i guadagni senza alcun investimento in sicurezza e diritti, tanto che il settore è al quarto posto per i morti di lavoro. Rispetto al pre-pandemia, i lavoratori uccisi sono aumentati del 67%, la maggior parte contagiato dal Covid-19, a causa di mascherine non idonee e ai mancati controlli sulla clientela.

Vogliamo mascherine a norma, non inferiori alle Ffp2, le uniche in grado di proteggere anche chi le indossa, in particolare quanti lavorano a contatto continuo con il pubblico, così come ha decretato il governo a settembre.

Vogliamo il ripristino del personale specializzato nei controlli all’ingresso, per verificare temperatura e numero massimo di persone che possono entrare, e all’interno per evitare assembramenti e l’uso scorretto della mascherina.

Il Covid non se ne è andato, il Natale non l’ha reso più buono, negozi e centri commerciali devono essere messi in sicurezza.

USB Commercio