Sindacati, venerdì 6 a Roma via al congresso mondiale della FSM con i delegati di 101 paesi: guerra e pandemia al centro del dibattito
Venerdì mattina alle 9,30 iniziano a Roma, all’hotel Holiday Inn Parco dei Medici, i lavori del 18° congresso della Federazione Sindacale Mondiale, presenti 435 delegati di 101 Paesi: 86 i delegati dall’Asia, 85 dall’America Latina, 83 dall’Africa, 79 dall’Europa, 45 dal Medio Oriente e 7 dagli Stati Uniti.
Al centro dei lavori le problematiche delle classi lavoratrici di tutto il mondo – condensate nel documento congressuale di 49 pagine “Tesi e priorità” - aggravate dalla lunga pandemia e dalla guerra in atto in Ucraina.
“Lanceremo l’idea di istituire una “Giornata mondiale contro la guerra e per la pace”, da tenersi il 1° settembre in memoria del giorno in cui Hitler scatenò la II guerra mondiale con l’aggressione alla Polonia – dice George Mavrikos, segretario generale uscente – Ricorderemo anche la figura di Giuseppe Di Vittorio, dal 1949 al 1957 alla guida della FSM, ultimo italiano a ricoprire tale carica”.
Sabato mattina è previsto alle 8,30 l’omaggio dei congressisti alle Fosse Ardeatine, con la deposizione di una corona di fiori sulle tombe dei martiri.
L’organizzazione del congresso, che si conclude domenica 8 maggio, è a cura dell’Unione Sindacale di Base, confederazione ospitante dell’evento “Abbiamo scelto l’Italia per il ruolo cruciale di USB, non solo nel panorama nazionale ma nell’intero contesto europeo”, spiega Mavrikos.
I lavori saranno trasmessi sui siti usb.it, wftucentral.org e sui canali social di USB.
La FSM (in acronimo inglese WFTU, World Federation of Trade Unions) è nata nel 1945 con il congresso fondativo di Parigi. Il secondo congresso si è tenuto a Milano nel 1949, quando appunto fu eletto segretario Di Vittorio.
Unione Sindacale di Base