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Smart working a Roma Capitale: la montagna ha partorito il solito topolino

Roma -

E non poteva certo essere altrimenti, vista la scelta dell’Amministrazione (non dovuta a semplice distrazione) di convocare un tavolo di confronto a 48 ore dal possibile rientro massivo dei dipendenti in servizio senza che alcuno si fosse posto il problema dei risvolti di tale esito sul piano organizzativo e della sicurezza in una fase di risalita dei contagi.

Un accordo al ribasso, quindi, raggiunto al fotofinish e che, a nostro parere, ha senso tanto quanto venga considerata la classica “toppa” per tamponare il buco costituito dalla troppo lunga latitanza dell’Amministrazione su una problematica cruciale per la funzionalità dei servizi.

Nonostante da mesi esistessero ipotesi di possibile definizione dell’ormai famigerato POLA (Piano Organizzativo del Lavoro Agile) la Giunta Gualtieri si è infine decisa, soprattutto sotto la spinta di USB e poi anche delle altre organizzazioni sindacali, all’ultimo giorno utile per non far cadere nel caos l’intera macchina capitolina.

La soluzione è stata, come troppo spesso accade, il solito “pannicello caldo” che nulla risolve e rischia di gettare nella confusione e nella indeterminatezza centinaia di lavoratori oltre a creare confusione sui tempi e i modi della sua attuazione nelle tante strutture operative di Roma Capitale.

Per quanto ci riguarda, abbiamo già diffusamente spiegato in altri documenti la nostra opinione in materia. Lo Smart Working può essere uno strumento utile ed efficace se considerato nell’ambito di una complessiva riprogettazione del funzionamento della macchina capitolina e non come metodo per tamponare una situazione di emergenza, da portare poi ad una lenta agonia una volta ipotizzata la fine (peraltro lungi da venire) del problema specifico per cui è stato adottato. Uno strumento che però, per funzionare, richiede investimenti importanti in termini di dotazione di strumentazione informatica e logistica adeguata, ma soprattutto una reale volontà di prospettare una modalità di prestazione lavorativa realmente più “agile” non solo riguardo al miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori ma anche e soprattutto in termini di efficienza nella risposta data alle esigenze dei cittadini. Su questo l’Amministrazione ha chiaramente dimostrato di essere “all’anno zero” e, cosa ancor più grave, non sembra avere granché voglia di muoversi da lì.

Ciononostante, pur avendo consapevolezza di tutto questo, rivendichiamo come USB di esser riusciti a smuovere dal letargo i decisori politici e abbiamo ritenuto doveroso anche l’avallo che abbiamo dato, benché con la fatica che i colleghi ben comprenderanno, ad un accordo che certamente non risolve il problema. Perché quello che, per alcuni, è stato solo un escamotage per evitare un disastro annunciato è per noi il punto di partenza per richiamare immediatamente già dai prossimi giorni l’Amministrazione a un confronto che dovrà affrontare con la dovuta serietà i temi che USB ha posto nella originaria richiesta di incontro sulla questione, documento che le lavoratrici e i lavoratori di Roma Capitale hanno già avuto modo di leggere.

PER PORTARE AVANTI QUESTA E ALTRE IMPORTANTI BATTAGLIE

INVITIAMO A VOTARE I CANDIDATI USB

NELLA LISTA DI COALIZIONE C.S.E. FLPL

 

USB Roma Capitale