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Argomento:

Solidarietà agli studenti del Righi e di tutta Italia

Roma -

Al governo Meloni le settimane di mobilitazioni che hanno attraversato  il paese, tanto nei centri grandi che in quelli piccoli, sono andate di traverso e non è un caso che in questi giorni i fascisti siano tornati a mettere la testa fuori aggredendo studenti e antifascisti. 
L’aggressione al liceo Righi di Roma arriva dopo altre aggressioni fuori da licei e istituti a Genova e Milano. 
Se il governo, i ministeri degli Interni e dell’Istruzione  minimizzano, come USB esprimiamo solidarietà e sostegno forte e determinato al movimento degli studenti. 
Studenti e lavoratori sono  figli di quella stessa rabbia che si è ben espressa nelle centinaia di manifestazioni, nei due scioperi generali del 22 settembre, del 3 ottobre e nell’imponente manifestazione del 4 ottobre. 
Quel mondo che è sceso nelle piazze,  ha alzato la testa e ha puntato dritto contro il governo Meloni coniugando giustamente la solidarietà con il popolo palestinese con la condanna per la complicità genocida e l’economia di guerra del Governo Meloni. 
A quel mondo che chiede giustizia e futuro per sé e per il popolo palestinese si contrappone un'idea di mondo che parte dagli interessi di banche, industriali e speculatori, con sponsor politici tanto nell’UE che nel movimento sionista.
Facciamo nostre le parole degli studenti : ”Vogliamo un futuro di pace e non di guerra, a partire di luoghi della formazione che viviamo ogni giorno: fuori i militari dalle scuole, stop PCTO nelle basi militari o nelle fabbriche della morte, soldi alla formazione non alla guerra!” 
Il ritorno degli squadristi è tutto interno al clima e all’accelerazione repressiva messa in campo dal governo, tanto a livello culturale, mediatico che di piazza,   come dimostrano le manganellature di Roma, Genova, Napoli, Parma e Trento. 
Lo squadrismo assume il volto del  disegno di legge Gasparri che perseguita la critica ad Israele equiparandola all’antisemitismo o del divieto del corso formativo contro la guerra promosso dal Cestes Proteo. 
Non ci deve essere nessuno spazio  per il fascismo, nessuno spazio per le politiche di guerra, ci vediamo in piazza il 28 per lo sciopero generale e il 29 novembre a Roma per fare insieme una grande manifestazione nazionale contro il Governo Meloni la sua economia di guerra e la sua complicità genocida.