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Strage di Brandizzo, i ferrovieri in assemblea con USB a Roma chiedono le dimissioni dell’ad di RFI: i morti nei cantieri frutto di sciagurate scelte industriali

Roma -

I ferrovieri denunciano la loro condizione di insicurezza sul lavoro: le norme ci sono ma sono di difficile applicazione nel contesto operativo dei cantieri ferroviari, perché sono troppe le pressioni a fare presto il lavoro in qualsiasi condizione e a non creare troppa limitazione alla circolazione dei treni. È quanto emerso dall’assemblea dei ferrovieri che si è svolta lunedì 18 nella sede di USB in via Giolitti 231, a Roma.

La strage di Brandizzo ha strappato pubblicamente il velo di ipocrisia che da anni ricopre i gravi problemi di sicurezza sul lavoro nel settore della manutenzione infrastrutture di Rete Ferroviaria Italiana (RFI). Il combinato disposto delle scelte industriali verso l’appalto alle imprese private con quelle di drastica riduzione del personale e delle figure professionali nei ranghi di RFI, ha prodotto l’insorgere di prassi operative che in determinate circostanze si interpongono alle procedure scritte, determinando le condizioni in cui sono avvenuti centinaia di incidenti gravi e mortali nelle attività ferroviarie, da un decennio a questa parte; contribuendo cospicuamente al tremendo bilancio annuale degli uccisi sul lavoro in Italia. A fronte di questo scenario, risultano inaccettabili le dichiarazioni dell’ad di RFI Strisciuglio sull’inderogabilità delle norme di sicurezza e sulla singola colpa dei lavoratori coinvolti. Per questo è stata proposta la richiesta di dimissioni dello stesso amministratore delegato.

Questo strappo impone ai ferrovieri l’obbligo di presa della parola in ogni sede utile a dare soluzione, sindacale e giudiziaria, al grave problema della sicurezza sul lavoro nei cantieri ferroviari; questo obbligo riguarda prima di tutti le rappresentanze sindacali e per la sicurezza dei lavoratori; responsabilità che i delegati ferroviari di USB presenti in assemblea hanno dichiarato di essere pronti a assumersi; anche di fronte alla magistratura.

Gli stessi delegati hanno ricordato i casi di sospensione disciplinare dal lavoro inflitti dalla dirigenza di RFI ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS) intervenuti per fermare attività svolte senza rispetto delle norme di sicurezza, e come ciò abbia rappresentato e rappresenti tutt’ora un elemento di intimidazione verso tutti i lavoratori, non certo utile al cambiamento di cultura necessario per risolvere il problema degli incidenti sul lavoro.

Al centro della discussione anche la denuncia della riduzione dei riposi minimi e delle deroghe contrattuali per il lavoro notturno, straordinario e sui riposi settimanali che da anni sono imposti ai lavoratori di RFI, attraverso accordi sindacali stipulati senza il loro consenso: un fatto di mancata democrazia sindacale, è stato detto, e di grave lesione dei diritti sindacali basilari come quello di assemblea, che da anni è reso impraticabile dagli stessi sindacati firmatari degli accordi, lasciando campo libero all’iniziativa padronale, basata sul ricatto economico e occupazionale.

Dagli avvocati e dagli esperti per la sicurezza sul lavoro è giunta la proposta di costituire dei fascicoli raccolti sul campo delle irregolarità registrate, in modo da poter fornire agli organi competenti casi riscontrabili di mancata applicazione e controllo sulle procedure di sicurezza.

Ribadita anche la richiesta (già espressa da USB nell’audizione davanti alle commissioni congiunte Lavoro e Trasporti della Camera) di costituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sulla sicurezza sul lavoro nelle attività ferroviarie, in cui venga dato adeguato spazio alle audizioni con i lavoratori interessati e con le loro rappresentanze sindacali e per la sicurezza.

Nel corso dell’assemblea sono state raccolte le firme per la proposta di legge di iniziativa popolare per l’istituzione del reato di omicidio e lesioni gravi sul lavoro, nell’ambito della campagna avviata da USB in tutto il Paese.

Annunciata per i prossimi giorni la promozione di altre assemblee dei ferrovieri nelle altre regioni d’Italia nell’ambito dello sviluppo della campagna di mobilitazione dei lavoratori contro l’insicurezza sul lavoro nelle ferrovie.

USB Lavoro Privato – Attività Ferroviarie

Roma 19/9/23