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TAGLIARE LA SANITÀ PUBBLICA È CRIMINALE. 9 OTTOBRE GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE

Presidi e assemblee nei principali ospedali e servizi

Roma -

“Se le sorti del governo appaiono più che mai incerte, la fine della Sanità pubblica resta invece scritta nero su bianco in una nota al recente Documento di economia e finanza che, non casualmente, rappresenta uno dei tanti frutti avvelenati delle larghe intese”, dichiara Licia Pera dell’Esecutivo nazionale dell’USB.

 

“Nella nota al Def è infatti sancita la fine del sistema universalistico – osserva Licia Pera  - in favore di un sistema sanitario sempre più selettivo, l’ulteriore riduzione della spesa sanitaria e delle prestazioni garantite dallo stato in favore dei privati, il definitivo sdoganamento della sanità integrativa”.

 

Denuncia la dirigente USB: “Nonostante un governo agonizzante e un ministro della Salute dimissionario, oltre che tra i più incompetenti della storia,  continua imperterrito l’attacco al diritto alla salute e al personale sanitario, che un calcolo statistico vorrebbe addirittura in esubero di 48.000 unità a seguito della spending review, proprio mentre si riscontrano condizioni sempre più inaccettabili di lavoro, preoccupanti tassi di infortunio e riduzione sistematica del salario”.

 

“Dietro la presunta insostenibilità del SSN si nasconde, in realtà, un feroce attacco ideologico al servizio pubblico in quanto tale -  precisa Pera - che non trova alcun riscontro nella realtà dei fatti. La spesa sanitaria italiana è inferiore del 23% rispetto a quella degli altri Paesi Europei e destinata a scendere ancora entro il 2017. Una gran parte di questa spesa è già a carico dei cittadini, attraverso compartecipazioni e tasse regionali, con buona pace di quanti continuano nell’insulso refrain dell’impossibilità di ‘dare tutto a tutti gratis’ che, peraltro, non sarebbe un insulto ma un segno di civiltà in luogo della profonda ingiustizia sociale perpetrata dai tagli”.

 

Sottolinea la sindacalista: “Dopo aver impunemente e per anni saccheggiato il servizio pubblico, si concede l’ennesimo regalo a banche e gruppi finanziari che attraverso la sanità integrativa e le assicurazioni faranno man bassa di quel che resta, senza scrupolo alcuno nel fare profitto sulla pelle delle persone”.

 

“Non staremo a guardare. Il 9 ottobre ci mobiliteremo davanti ai principali ospedali e servizi sanitari per sostenere e rilanciare il diritto alle cure e ad un lavoro e salario dignitosi, istanze che troveranno pieno diritto di cittadinanza il 18 ottobre nella giornata di sciopero generale indetta dal sindacalismo di base e conflittuale”, conclude Licia Pera.