Tavolo Ministeriale Electrolux, Usb: azienda conferma gli esuberi, grave che dal piano strategico scompaia il datacenter di Pordenone
Un tavolo per noi negativo quello di oggi, in cui l'azienda conferma il quadro di mercato difficile e ribadisce alla fine la necessita di determinare degli esuberi, dipinti come parte di un piano di semplificazione e riduzione dei costi.
Ci aspettavamo da parte delle istituzioni, in particolare quelle locali, una reazione più dura nei confronti dell'azienda. Sembra invece passare più una sostanziale presa d'atto del contesto difficile in cui opera Electrolux. Gli interventi istituzionali si soffermano sulla necessità di intervento sulle politiche industriali e sul sostegno alle aziende che valorizzano la produzione italiana ed un modello produttivo sostenibile. Una partita da giocare tutta anche verso l'Europa, fatto da noi condiviso ovviamente.
La discussione di oggi però, per certi versi ha rimosso il problema sulla dichiarazione di esuberi strutturali, vista da tutti gli attori seduti al tavolo come una cosa risolvibile grazie all'utilizzo della cosiddetta "base volontaria" sulle uscite, che sembra quasi un dato di fatto su cui rassegnarsi e consegnata alla discussione sindacale interna all'azienda.
La nostra organizzazione al tavolo è quindi intervenuta criticamente sul piano presentato da Electrolux.
Per USB il piano mette in discussione quelle figure chiave che dovrebbero invece rendersi protagoniste della transizione digitale ed ecologica.
La nostra organizzazione è stata purtroppo l'unica inoltre ad accennare al rischio di tenuta sul sito di Pordenone, il datacenter, dove proporzionalmente gli esuberi impattano di più. Abbiamo evidenziato al ministero il rischio di depauperamento delle competenze, l'esternalizzazione di queste funzioni e un quadro che vede già oggi in atto un travaso di posizioni chiave verso la Svezia.
Questo passaggio è passato inascoltato dall'azienda, presente col suo amministratore delegato, che non ha fornito alcuna rassicurazione in merito. Più preoccupante ancora è che nel piano strategico dell'azienda, si faccia accenno dei siti produttivi e degli investimenti spettanti. Sul Datacenter di Pordenone nemmeno mezza riga o mezza parola. Un fatto per noi negativo e grave.
La nostra organizzazione continua a ritenere sbagliata la sottovalutazione di questi esuberi. La soluzione della volontarietà non può essere anteposta alla definizione di un perimetro industriale chiaro che metta al riparo tutte le funzioni e tutti i siti.
In seguito a questo incontro la mostra organizzazione valuterà le iniziative conseguenti e necessarie per mettere in evidenza le nostre perplessità, le preoccupazioni di molte lavoratrici e lavoratori e le richieste conseguenti.
Unione Sindacale di Base