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Taxi, USB: no a interventi strutturali prima che sia concluso l’iter dei decreti attuativi

Roma -

All’incontro di martedì 1° agosto erano presenti il ministro Adolfo Urso, titolare del dicastero, e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, insieme al viceministro Edoardo Rixi, più i loro rispettivi staff. Diciamo che l’incontro è stato soprattutto “verbale”, in quanto non ci è stato consegnato nessun testo, elemento obbligatorio per un approfondimento su questi temi.

Mercoledì le stesse delegazioni ministeriali incontreranno le rappresentanze dei Comuni (ANCI). Le ipotesi delineate erano divise su due piani, una strutturale e una più immediata.

Come USB Taxi abbiamo rigettato qualsiasi intervento strutturale se prima non sarà concluso l’iter dei decreti attuativi. Tra l’altro si è ipotizzato in maniera a dir poco approssimativa di “gemellare le licenze”. In una modalità a nostro avviso inaccettabile, sia per il rischio di inflazionare il numero dei taxi, sia per la perdita totale di valore degli investimenti fatti dai tassisti. È per noi evidente che non si può ragionare ancora una volta su incrementare, in alcuna misura, Taxi o NCC se prima non sarà concluso iter attraverso i decreti (Piattaforme Tecnologiche - REN - Foglio di Servizio).

La “fotografia” della distribuzione del servizio nei territori (specie per i NCC) e l’interdizione di tutti i comportamenti irregolari, sono una precondizione prima di ogni altra valutazione.

Rispetto alla “contingenza stagionale” siamo disponibili all’occorrenza, come la maggior parte delle OO.SS. presenti, a valutare interventi integrativi temporanei (prolungamento orario nei picchi e semplificazione della burocrazia per un sostegno al titolare nella guida), vedremo meglio anche in questo caso, quando disporremo di un testo scritto.

Abbiamo anche rappresentato che buona parte della strumentale campagna in atto contro i Taxi, in realtà cerca di occultare i limiti in termini di programmazione e d'investimenti nel trasporto pubblico di linea, ormai giunto al capolinea, con guasti e situazioni scandalose che ricadono su tutta la cittadinanza, anche su quella che non potrà permettersi un maggior utilizzo dei Taxi (ma della quale non si parla mai).

Siamo ancora una volta davanti a fenomeni di distrazione di massa di cui Taxi sono le vittime. Il dato reale in quest’affannosa ricerca d’aumentare i Taxi, è di quello di voler nascondere i limiti del TPL di linea, che risente sicuramente dei mancati incassi delle aziende comunali, durante il periodo Covid, ma anche dei progetti che le multinazionali vogliono sviluppare sul nostro lavoro.

Abbiamo inviato i nostri contributi anche a questo ministero riguardo i temi affrontati, attendiamo a questo punto: testi scritti e il risultato del confronto con gli Enti Locali.

Invitiamo la categoria a seguire con attenzione gli sviluppi della situazione e a impegnarsi nel contrasto alle multinazionali che appollaiate sul trespolo (magari fornito da qualche loro partner), sono pronte ad affondare i loro artigli nella nostra carne.

USB Taxi

1° agosto 2023