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TRASPORTI ROMA: USB, ESPOSITO SI PREOCCUPI DI QUANTO SONO MALATE LE AZIENDE DEL TPL

Roma -

 

COMUNICATO STAMPA

 

“Forse l’assessore Esposito è troppo occupato a rilasciare interviste rassicuranti e  non ha avuto il tempo di procedere con l’applicazione di quanto previsto dal contratto di servizio del 2010tra Roma Capitale e TPL Scarl, che all’art. 16 prevede la risoluzione di diritto del contratto ‘qualora l’Affidataria non applichi a tutto il personale o a parte di esso il trattamento giuridico ed economico previsto dalle leggi vigenti in materia”, rammenta Fabiola Bravi, dell’USB Roma e Lazio.

 
Prosegue Bravi: “Forse gli sono anche sfuggiti i numerosi esposti che già da tempo l’USB ha inoltrato alla Procura della Repubblica, al Sindaco Marino, al Dipartimento Mobilità e Trasporti, alla Direzione Territoriale del Lavoro, all’U.O. Osservatorio sul Lavoro, solo per citarne alcuni, contenenti relazioni dettagliate sulle gravi anomalie e le irregolarità nell’esercizio delle attività da parte di Roma Tpl”.
 

“Le irregolarità denunciate dall’USB – sottolinea la sindacalista - riguardano non solo la mancata corresponsione degli stipendi e dell’indennità Erg, ma anche le irregolarità del DURC, il ricorso ai contratti di solidarietà applicati in maniera anomala, il carico di ore sugli straordinari ed i relativi rischi sul piano della sicurezza dei lavoratori e degli utenti; l’utilizzo di personale con inquadramento diverso dal CCNL Autoferrotranvieri, la presenza di numerose vetture fatiscenti e la contrazione forzata di alcune corse per mancanza di carburante”.

 
Aggiunge la rappresentante USB: “Ci preme precisare che tutto questo costituisce gravi inadempienze contrattuali,  tali da contemplarne la cessazione. Dunque, invece di preoccuparsi delle malattie dei lavoratori,  Esposito farebbe bene a preoccuparsi di quanto sono malate le aziende del TPL di Roma”.
 

“Di fronte alla sordità delle istituzioni, per i lavoratori non resta che portare avanti la protesta fino a che i loro problemi non troveranno risoluzione, a partire dallo sciopero del 2 ottobre prossimo”, conclude Bravi.