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Argomento:

Trasporto ferroviario, USB: scioperare è giusto, scioperare è necessario!

Roma -

Piena riuscita dello sciopero di 24 ore indetto dai Sindacati di Base dopo il terribile incidente a Thurio in provincia di Cosenza, lo scorso 28 novembre, dove è rimasta uccisa la capotreno Maria Pansini insieme a Said Hannaqui, il giovane autista del camion rimasto intrappolato tra le sbarre del passaggio a livello, e feriti macchinista e passeggeri.

Uno sciopero difficile quanto necessario a cui i ferrovieri hanno aderito convintamente in grandi percentuali: sia nella giornata di ieri che in quella odierna.

Un altro gravissimo incidente quello di martedì scorso a Thurio che segue a tre mesi dalla strage di Brandizzo dove cinque lavoratori sono rimasti uccisi investiti dal treno mentre facevano manutenzione al binario. Nel mezzo la serie di segnali di allarme che i ferrovieri continuano a registrare nel loro lavoro quotidiano e che nell’insieme descrivono un preoccupante quadro di insicurezza nelle attività di manutenzione e nella circolazione stessa ferroviarie.

Una preoccupazione quella dei ferrovvieri che deve riguardare interamente l’opinione pubblica, per la sua incidenza sull’interesse alla sicurezza di tutta la popolazione dell’utenza ferroviaria e sull’interesse più generale al problema dei troppi lavoratori che restano uccisi ogni giorno nel Paese.

Uno sciopero anomalo che ha visto avvvicendarsi in poco più di 36 ore due scioperi consecutivi, a seguito della successiva proclamazione dei sindacati di settore firmatari che ha interessato anche la giornata di ieri, e che per questo ha fatto registrare ampissime adesioni tra i lavoratori interessati, evidenziando quanto le limitazioni imposte dalla legge 146/90 incidano negativamente sull’effettivo esercizio del diritto di sciopero: con buona pace delle assurde dichiarazioni dell’attuale ministro Salvini che nelle scorse settimane si è già cimentato nel divieto di sciopero nei trasporti.

La condizione di insicurezza che abbiamo così denunciata con questo sciopero ha radici negli scorsi decenni di deregolamentazione contrattuale e operativa, che hanno spianato la strada alla proliferazione degli appalti nella manutenzione mentre venivano erose le tutele sulla salute e la sicurezza di tutti i ferrovieri dell’esercizio; insieme a quelle dei lavoratori delle imprese private.

L’importante risposta dei lavoratori a queste due giornate di sciopero ci confermano nella convinzione che occorre dare continuita alla protesta per il ripristino di effettivo di quelle tutele, attraverso la crescita della mobilitazione della categoria a sostegno di giuste rivendicazioni contrattuali su orari di lavoro e remunerazione economica.

La lotta per la sicurezza sul lavoro dei ferrovieri dell’esercizio deve diventare di interesse generale perché anche da questa dipende la sicurezza di ogni persona che utilizza il treno;

come quella di ogni persona che ogni giorno inizia a lavorare in questo Paese.

Nell’ambito delle necessarie iniziative di contrasto all’inaccettabile condizione di insicurezza sui nostri posti di lavoro ricordiamo la raccolta firme per la proposta di Legge di Iniziativa Popolare per l’introduzione nel c.p. del reato di “omicidio sul lavoro”, promossa da USB e che può essere sottoscritta presso i banchetti durante gli appuntamenti di piazza o on line su:

www.leggeomicidiosullavoro.it

UNIONE SINDACALE DI BASE Lavoro Privato - Attività Ferroviarie