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Trasporto pubblico, oltre il 90% l’adesione allo sciopero USB in Umbria: gli autoferrotranvieri più forti di Salvini, della Digos e delle falsità di Busitalia

Perugia -

Lo sciopero regionale del Trasporto Pubblico nella Regione Umbria di oggi, 29 settembre, proclamato dalla Federazione regionale di USB Lavoro Privato, in concomitanza con lo sciopero nazionale “precettato” dal ministro Salvini e rinviato al 9 ottobre, ha visto l’adesione di oltre il 90% del personale viaggiante.

Questa è la risposta delle lavoratrici e dei lavoratori alla arrogante ed illegittima scelta politica del governo che, attraverso Salvini, traccia la propria linea politica di come si intende affrontare l’esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali.

Anche se dopo la precettazione, la società Busitalia ed i suoi “scagnozzi” hanno fatto di tutto per convincere i lavoratori che non si sarebbe potuto scioperare, affiggendo anche locandine in cui si garantiva all’utenza il regolare servizio per la giornata di oggi, tentando di intimorire anche il nostro dirigente sindacale regionale contattato dalla Digos, gli autoferrotranvieri non hanno fatto un solo passo indietro, scioperando in massa.

Una giornata di grande soddisfazione, propedeutica alla mobilitazione nazionale del 9 ottobre che vedrà tutta la categoria impegnata nello sciopero di 24 ore che questo governo non vuole.

Non immaginiamo quale fiera, quale sfilata, quale party potrà questa volta inventarsi Salvini, ma dovrà fare i conti con una categoria che ha a cuore l’esercizio del diritto di sciopero che si vuole continuamente aggredire per ridurre le lavoratrici e lavoratori dei servizi pubblici essenziali, a subire in silenzio le pesanti politiche di guerra che corrodono salari, pensioni e qualità della vita.  

Uno sciopero che questo governo non vuole perché attraverso esso si rigettano le politiche di questo Governo.

 

Siamo pronti!

Il 9 ottobre sciopero nazionale di 24 ore

 

  • libero esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali;
  • blocco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina, nonché investimenti economici per tutti i servizi pubblici essenziali;
  • superamento dei penalizzanti salari d’ingresso garantendo l’applicazione contrattuale di primo e secondo livello ai neoassunti;
  • necessità di modificare l’ossessionante e vizioso criterio che, inneggiando al risparmio, vede bruciare fior di soldi pubblici attraverso appalti e subappalti ad aziende che offrono servizi di scarsa qualità e lavoro sottopagato, garantendo ad esse profumati profitti;
  • cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi ed energia, congelamento e calmiere dei prezzi dei beni primari e dei combustibili;
  • sicurezza dei lavoratori e del servizio, introduzione del reato di omicidio sul lavoro;
  • salario minimo per legge a 10 euro l’ora contro la pratica dei contratti atipici e precariato;
  • legge sulla rappresentanza che superi il monopolio costruito sulle complicità tra le OO.SS. e le associazioni datoriali di categoria.

 

USB Lavoro Privato Umbria

Perugia 29/9/23