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Turismo in crisi, il Campidoglio pensa agli interessi delle aziende e non alle legittime richieste dei lavoratori

Roma -

Il 17 Giugno una delegazione USB è stata ricevuta dall’assessore al Turismo del Comune di Roma, Carlo Cafarotti. L’incontro è scaturito dalla manifestazione del 15 giugno in piazza del Campidoglio, in cui le lavoratrici e i lavoratori del turismo hanno denunciato la grave situazione occupazionale causata dall’emergenza Covid-19, che ha gettato l’intero settore in una vera e propria crisi strutturale.

La delegazione ha manifestato all’assessore la preoccupazione per il futuro occupazionale della categoria, chiedendo l’immediata rimodulazione delle addizionali comunali, calcolate e pagate sui redditi del 2019, e la sospensione immediata del pagamento di tutti i tributi e contributi fino a fine crisi, come il rimborso degli anticipi già versati per le partite IVA.

Si è inoltre aperto il confronto affinché parte dei soldi delle tasse di soggiorno e dei permessi ZTL vengano utilizzati per la creazione di un fondo di mutuo soccorso per i lavoratori e le lavoratrici del turismo e per un serio intervento sul territorio a partire dalle periferie.

È stato poi chiesto all’amministrazione capitolina di sostenere, come ente locale, una più generale riconsiderazione delle politiche nazionali di lotta alla povertà e sostegno al reddito. È una campagna nella quale USB è impegnata per la rimodulazione e rifunzionalizzazione degli strumenti già esistenti (reddito di cittadinanza) a sostegno della stabilizzazione dei redditi colpiti dall’emergenza Covid-19 e dalla crisi economica.

L’assessore ha risposto illustrato le misure che il Comune sta introducendo per affrontare la grave crisi del settore. Si scopre così che ancora una volta la politica agevola le aziende ma non i lavoratori. L’istituzione di un bollino di sicurezza “Made in Roma”, finalizzato a dimostrare la “sicurezza Covid free” si traduce nei fatti in un’ulteriore tassazione del settore e soprattutto delle partite IVA che dall’inizio del blocco vivono di ammortizzatori sociali e saranno costretti a pagare di tasca propria il famigerato bollino. Oltre al danno anche la beffa!

Mentre chiediamo misure concrete di sostegno al reddito, l’amministrazione capitolina concentra ingenti risorse su ENIT, un carrozzone politico-clientelare che negli anni nulla ha prodotto in termini concreti a livello di promozione territoriale e conseguente creazione del reddito.

USB ribadisce che la campagna volta a ripristinare i flussi turistici non tiene conto del triste primato di Roma, città simbolo del turismo internazionale: l’assoluto degrado del territorio e l’assoluta mancanza di servizi che rendono la città invivibile sia per gli abitanti che per i visitatori.

I lavoratori e le lavoratrici del turismo, settore strategico per il paese e Roma, vengono di fatto abbandonati dalla politica, ancora una volta concentrata sugli interessi di pochi e non sulle problematiche dei tanti che con il loro lavoro creano ricchezza, anche per le casse capitoline.

USB sostiene i lavoratori del turismo che rivendicano il diritto ad essere ascoltati e sostenuti attraverso misure mirate al reddito garantito fino alla fine reale della crisi.

 

Non siamo più invisibili! Noi siamo il turismo!

 

USB – Lavoro Privato

Federazione di Roma

 

Roma, 18 Giugno 2020