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Dalla Legge di Bilancio un nuovo attacco all'inclusione scolastica: il sostegno appaltato alle cooperative

Nazionale -

La legge di bilancio in questi giorni in fase di discussione continua il percorso di attacco al diritto all’inclusione scolastica degli alunni e studenti con disabilità e alla professionalità dei docenti di sostegno.

Un attacco neanche tanto velato, che si inserisce nella scia dello smantellamento dei diritti sociali delle fasce più deboli, il cui apice fu la nefanda “Legge Gelmini” del 2008, bocciata dalla Corte Costituzionale e che tutt’oggi costringe le famiglie degli studenti con disabilità grave a ricorrere al TAR per ottenere il riconoscimento delle giuste ore di sostegno didattico.

Il meccanismo di taglio del sostegno si è raffinato negli anni, ma non si è mai interrotto.

Adesso, camuffato da una presa in carico dell’intera comunità docente, che dovrebbe essere obbligatoriamente formata al di fuori dell’orario di servizio e senza alcun compenso per il lavoro straordinario che tale formazione comporta, si prevede un ulteriore taglio consistente al diritto all’inclusione.

La suddivisione in cinque fasce di gravità della disabilità (da “assente” a “molto elevata”) comporta una riduzione drastica delle ore di sostegno assegnabili allo studente. Compensate da un aumento delle ore assegnate, soprattutto nel caso di disabilità sensoriali, agli educatori, dipendenti delle cooperative, professionisti sfruttati con paghe irrisorie a fronte di carichi di lavoro estremamente impegnativi, collaboratori preziosi nel lavoro di inclusione degli studenti disabili, ma non insegnanti.

Lo Stato appalta ancora una volta i propri oneri ai privati, con l’unica intenzione di risparmiare sui costi degli stipendi degli insegnanti, tentando di distruggere definitivamente il sistema di inclusione scolastica migliore in Europa.

USB Scuola si oppone fermamente a questo scempio dei diritti degli studenti più fragili e degli insegnanti.

Chiediamo che gli educatori professionali vengano assunti direttamente dallo Stato, ponendo fine allo sfruttamento da parte delle cooperative di questi professionisti.

Chiediamo che le ore di sostegno vengano assegnate agli studenti non sulla base di logiche di risparmio economiche, ma delle reali necessità degli studenti.

Chiediamo che vengano assunti, senza ulteriori selezioni, gli insegnanti di sostegno specializzati precari, che venga aumentato il numero degli accessi ai percorsi di specializzazione così da consentire una copertura totale dei posti con insegnanti formati.

Chiediamo che i corsi di specializzazione siano accessibili a tutti e non siano ancora l’ennesimo esoso percorso universitario che foraggia gli interessi degli atenei a discapito dei docenti costretti a pagare migliaia di euro per formarsi.

Chiediamo che lo Stato assuma nuovamente il suo ruolo, che i privati e gli interessi economici siano sottoposti al bene Pubblico.

USB Scuola è pronta ad una nuova mobilitazione nel caso in cui il testo in esame non venga ritirato.