AREA STAMPA

Dipartimento Comunicazione

Tel./Phone:
(+39) 3456712454

Fax:
(+39) 06 54070448

e-mail:
areastampa@usb.it

Roma, via dell'Aeroporto 129

Argomento:

Un’altra strage a Napoli. Introdurre la legge sul reato di omicidio sul lavoro, basta complicità

Napoli -

La strage di Napoli che ha visto tre operai precipitare da sette piani è una sanguinosa conferma della guerra sociale contro i lavoratori. Non ci sono altri termini per configurare quanto avvenuto a Napoli se non quello di omicidio plurimo sul lavoro.

Sulle responsabilità dirette ci immaginiamo il solito epilogo che lascerà le famiglie degli operai e i lavoratori senza giustizia.

Proprio in merito alle condizioni dei lavoratori dell'edilizia la Ministra Calderoni aveva varato la “patente a punti”, provvedimento assolutamente insufficiente, nei cantieri si continua a uccidere i lavoratori.

Nell’edilizia, come negli altri settori, tra precarietà e appalti i lavoratori sono sotto ricatto e questo sta alla base della drammatica situazione, insieme alla mancanza di controlli e di ispettori e alla mancanza di una legge sugli omicidi sul lavoro.

Queste morti, alle quali si aggiunge un altro morto nel bresciano, sarebbero tutte evitabili se la sicurezza sul lavoro non fosse considerata un intralcio per il raggiungimento di massimi profitti da parte del padronato.

Dopotutto abbiamo un governo guidato da Meloni che, nel suo discorso di insediamento, ha dichiarato apertamente la priorità di “non disturbare chi vuole fare”; ma anche a livello di enti locali, tutto sembra venire prima della salute e sicurezza dei lavoratori e lavoratrici, basti pensare ai vari cantieri del PNRR che devono marciare in fretta, seguendo le scadenze dei progetti, a prescindere da altre considerazioni.

Il sindacato USB, da tempo e per prima, ha sostenuto con tutte le sue forze l'introduzione del reato di omicidio sul lavoro e del reato di lesioni gravi e gravissime. La proposta dell'USB prevede il rafforzamento del ruolo dei delegati per sicurezza e la loro tutela contro le pressioni padronali.

A distanza di tempo dalla presentazione della proposta di legge, da noi promossa e sostenuta dal M5S, questo governo e questo parlamento non hanno neanche iniziato la discussione. Nel frattempo, continua la scia di sangue dei lavoratori, continua la strage nel nome del profitto e nell’impunità garantita finora dal governo e dalla Stato.