UNIVERSITÀ: USB, SI CONTINUA A SACRIFICARE QUELLA PUBBLICA AL MOLOCH DELLA "MERITOCRAZIA"
Con un inaccettabile decreto sulla programmazione universitaria, in cui si continua ad applicare fasulli criteri “meritocratici” di natura solamente finanziaria, il MIUR ha pubblicato il numero delle assunzioni (POM) a cui possono ricorrere gli atenei nel 2013.
Secondo l’USB P.I. Università, si tratta di un’altra occasione per contraddistinguere gli atenei di serie A, ovvero quelli “meritevoli” di sopravvivere subendo meno tagli nei finanziamenti, e gli atenei di serie B, quasi tutti del meridione, candidati alla chiusura, con la fusione tra due o più università, ed a esternalizzare attività e servizi, precarizzando ulteriormente il personale.
In nome del pareggio di bilancio, dell’efficienza e del “merito”, le manovre governative hanno tagliato risorse alle università pubbliche e finanziato quelle private, mentre autorevoli fonti internazionali (vedi Rapporto OCSE) evidenziano che l’Italia è tra i paesi europei che spendono meno per l’istruzione e la ricerca e con la minor percentuale di laureati.
Aumenta la convinzione che i provvedimenti legislativi, in primis la Riforma Gelmini, vadano integralmente rivisti; che vadano date risorse adeguate all’Università sbloccando il turn-over, che impedisce carriere ed assunzioni necessarie, e che le assegnazioni per le assunzioni siano distinte tra il personale docente e tecnico-amministrativo, quest’ ultimo sempre più penalizzato.
L’USB Università si impegnerà con tutte le sue forze per invertire tali politiche, che limitano il diritto allo studio e costringono gli Atenei ad aumentare le tasse d’immatricolazione, a ridurre l’offerta formativa e a licenziare i precari.