Usb sulla la legge di Bilancio: il governo Meloni smantella il sistema pubblico, aumenta le disuguaglianze e investe nella guerra. L’unica risposta è lo sciopero generale
Con la legge di Bilancio 2025 si continua a tagliare la spesa per i servizi e si procede con lo smantellamento della Pubblica Amministrazione, addirittura reintroducendo il blocco del turn over. Lo 0,9% in più per la spesa sanitaria non copre neanche lontanamente la fortissima carenza di organico e il bisogno crescente di servizi di cura. Con gli incentivi al welfare aziendale si continua a sostenere il passaggio alla sanità privata. Per i dipendenti pubblici il rinnovo contrattuale è molto lontano dalla semplice copertura della perdita di potere d’acquisto, quindi di fatto corrisponde ad un taglio salariale.
Aumenta invece e di molto la spesa militare, che arriva a 32 miliardi con un +12,4% in un anno e un aumento del 60% in dieci anni. Di questi 32 miliardi, ben 13 saranno per le armi. Nei prossimi 3 anni sono previsti ben 40 miliardi per acquisto e costruzione di sistema d’arma.
I tagli al settore dell’automotive e quelli al trasporto locale confermano una scelta in direzione della deindustrializzazione del paese e della sua turistificazione.
Il taglio al cuneo fiscale si conferma come una partita di giro nella quale i lavoratori perdono welfare in cambio di pochi euro e i padroni scaricano sullo Stato l’onere di aumentare i salari. Sulle pensioni non c’è alcun intervento strutturale e si condannano milioni di persone ad una vecchiaia in povertà, mentre si elargisce la vergogna dei tre euro di aumenti per le minime.
Non si introduce nessuna tassazione aggiuntiva per chi si è continuato ad arricchire in questi anni e il peso del fisco continua a pesare sul lavoro dipendente e sui pensionati. La controriforma fiscale che conferma le tre aliquote lede il principio costituzionale della progressività. In un’Italia dove una persona su quattro è a rischio di povertà assoluta queste scelte porteranno ad un drammatico aumento delle disuguaglianze trascinando il Paese verso la catastrofe sociale.
Non staremo a guardare: il prossimo 13 dicembre sarà sciopero generale e generalizzato per difendere il nostro futuro: difendere i servizi, il salario, le pensioni, fermare la guerra e le leggi liberticide che il governo Meloni si appresta ad approvare.
Unione Sindacale di Base