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USB aderisce alla campagna internazionale della FSM per la liberazione dei prigionieri palestinesi, soprattutto bambini, dalle carceri israeliane

Nazionale -

4.400 palestinesi sono detenuti nelle carceri israeliane, anche donne e bambini, tenuti in costante isolamento. Recentemente Israele ha inasprito ulteriormente la loro condizione, approvando una legge che impone condizioni più severe.

Dall'inizio della pandemia non sono state prese misure per proteggere questi prigionieri, lasciati in balia dalla diffusione del Covid-19. La conseguenza di questa voluta incuria è stata la diffusione della pandemia tra di loro.

I motivi della detenzione di migliaia di palestinesi sono legati alla costante resistenza che essi oppongono ad un terribile sistema segregazionista, che fa impallidire il vecchio Apartheid sudafricano. In terra di Palestina ogni ora del giorno è scandita da omicidi, soprusi di ogni tipo, e da un vero e proprio embargo economico, medico, alimentare, portato avanti dall’esercito e dalle bande di coloni che occupano le terre storiche dei palestinesi. L’obiettivo dell’occupazione sionista è da sempre chiaro: l’allontanamento, con ogni mezzo necessario, del massimo numero possibile di palestinesi dalla terra nella quale sono nati e vissuti per millenni.

Dal 2000 si stima che circa 12.000 bambini palestinesi siano stati arrestati dalle forze israeliane nella Cisgiordania occupata. Molti di essi sotto i 12 anni, detenuti per futili motivi nelle prigioni militari israeliane. In alcuni casi vengono arrestati anche bambini di 6 e 7 anni. L’esercito sionista porta davanti ai tribunali militari 500-700 bambini palestinesi ogni anno, mentre in media 200-300 bambini sono detenuti ogni mese nelle prigioni israeliane. 

Le condizioni in cui vengono arrestati, interrogati, detenuti e processati violano i più elementari elementi del diritto internazionale, il quale stabilisce che i tribunali militari possono essere utilizzati per perseguire i civili solo temporaneamente. 

La quarta Convenzione di Ginevra sulla protezione dei civili in tempo di guerra e la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo prevedono misure di protezione specifiche per i bambini in detenzione.

Israele è l'unico paese a processare i bambini nei tribunali militari senza adeguate garanzie. Anche in questo caso, l'obiettivo evidente è quello di diffondere il terrore tra le nuove generazioni di palestinesi, arrecando intenzionalmente danni psicofisici irreparabili per il resto della vita a decine di migliaia di loro.

La Federazione Sindacale Mondiale lotta da sempre per il riconoscimento di uno Stato palestinese indipendente. Per dare continuità e forza a questo imprescindibile obiettivo di solidarietà umana ed internazionalista, dobbiamo intensificare la nostra lotta contro questo comportamento criminale, chiedendo il rilascio immediato di tutti i prigionieri palestinesi, specialmente i bambini.

Pur nelle difficili e particolari condizioni imposte da una gestione criminale della pandemia da parte dei paesi capitalistici, in cui la classe lavoratrice e il popolo sono prostrati da morte e malattia, vi invitiamo a continuare le lotte con perseveranza e internazionalismo, al fine di difendere gli interessi dei lavoratori di tutti i Paesi, contro ogni ingiustizia e azione criminale.

Nessuno deve essere lasciato solo nelle lotte!

Libertà per i prigionieri palestinesi e per i bambini prigionieri del sistema di apartheid sionista israeliano

Ne parliamo il 27 gennaio alle 17 in diretta sui canali Facebook e YouTube USB

con

Cinzia Della Porta - Dipartimento Internazionale USB

Arturo Salerni - Progetto Diritti

Bassam Saleh - Giornalista palestinese

USB Dipartimento Internazionale