AREA STAMPA

Dipartimento Comunicazione

Tel./Phone:
(+39) 3456712454

Fax:
(+39) 06 54070448

e-mail:
areastampa@usb.it

Roma, via dell'Aeroporto 129

Argomento:

USB al congresso 4° Congresso Mondiale dei giovani della FSM

Nazionale -

Il 22-23 novembre 2024 si è svolto il 4° Congresso Mondiale dei giovani della FSM con lo slogan: “Gioventù lavoratrice organizzata e militante, per un lavoro e una vita dignitosi”.

Il congresso, ospitato dall'UD CGT 13 Bouches du Rhone, nella zona di Marsiglia, in Francia, ha visto la partecipazione di 90 delegati in rappresentanza di 44 sindacati provenienti da 30 Paesi di tutto il mondo, USB presente con due delegati, Maria Teresa Chiarello e Federico Serra.
Due giorni di discussione, con spirito militante ed entusiasta, sulle sfide affrontate dai giovani lavoratori e recenti lotte, è stato adottato un piano d'azione per il periodo 2024-2029 e eletto il nuovo Comitato dei giovani lavoratori, di cui fa parte anche USB rappresentata da Maria Teresa.

Di seguito intervento di USB

Cari compagne, cari compagni

Porto i saluti militanti di USB Italia a questo importante congresso, ringrazio la CGT UD 13 per l’organizzazione, l’ospitalità e auguro a tutti noi un lavoro coinvolgente, di classe e combattivo.

Come sindacati di classe che tutti i giorni lottano contro la guerra, per difendere i diritti dei lavoratori e costruire una società senza lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo e sull'ambiente sappiamo bene quanto questa epoca sia terribile, in particolare per noi giovani.

La guerra, il peggioramento delle condizioni di vita dei lavoratori e dei popoli e le leggi contro il diritto alla protesta, al conflitto sociale sono oggi gli elementi caratterizzanti della fase e senza alcuna prospettiva di cambiamento, anzi la guerra diventa sempre di più l’unica strada percorribile per un sistema capitalistico in crisi. In italia il governo Meloni, in perfetta continuità con i governi precedenti e con le indicazioni dell’unione europea, continua ad aumentare le differenze sociali, a tenere bassi i salari, a ridurre le tasse ai ceti più ricchi, a sostenere l’Ucraina e il governo genocida israeliano.

La tragedia inenarrabile in atto in Palestina ci racconta una volontà di sterminio che fa impallidire altre distruzioni di massa che hanno caratterizzato regimi del secolo scorso.

Il Rapporto Draghi sulla competizione del sistema produttivo europeo definisce la direzione: tutte le risorse per la competizione, investendo sull’industria bellica e la difesa, rafforzando le imprese europee che operano nei settori strategici. L’industria militare diventa il volano di una possibile ripresa economica.

Risorse alla guerra, salari alla fame, aumento della povertà, deindustrializzazione, sviluppo solo di settori, come il turismo, dove i salari sono più bassi, il lavoro è precario e lo sfruttamento altissimo.

Le frequenti catastrofi naturali che si abbattono sul nostro territorio, anche a causa degli effetti ormai evidenti del cambiamento climatico, producono danni sempre più ampi dovuti alla mancata cura e manutenzione dell’ambiente. Invece di investire nella protezione del territorio e prevenire gli effetti di devastazioni ormai prevedibili e non più straordinarie, si lasciano le popolazioni in condizioni di totale vulnerabilità.

L’unica risposta del governo è la repressione, il restringimento pesante dei margini per fare conflitto, il nuovo disegno di legge sicurezza colpisce il conflitto sociale, le organizzazioni giovanili e ambientaliste, chi lotta per il diritto all’abitare e un capitolo ‘speciale’ è dedicato ai lavoratori, con riferimento specifico ai lavoratori della logistica e alle lotte che i sindacati di classe hanno portato avanti in questi anni.

In questo contesto la condizione dei giovani e dei giovani lavoratori è pessima e soprattutto senza alcuna prospettiva di cambiamento, il Italia resta forte l’emigrazione dei giovani all’estero, un tasso di disoccupazione più alto della media nazionale, una difficoltà di accesso al mondo del lavoro altissima e quando avviene le condizioni di lavoro sono senza diritti, a salari più bassi, in precarietà assoluta. L’accesso anche a posti di lavoro pubblici porta i giovani spesso a doverli rifiutare perché il trasferimento lontano da casa, gli affitti alti e i bassi salari impediscono materialmente di vivere.

Tra i giovani la sindacalizzazione è molto più bassa e hanno introiettato il sistema individualista e egoista.

Dobbiamo lavorare all’allargamento della nostra organizzazione ai giovani, alla loro formazione e a ricostruire tra i giovani lavoratori quella coscienza di classe e quell’idea di lotta comune che questo sistema ha cancellato dalle loro menti.

In questa situazione l’unica risposta possibile è quella del conflitto e dell’organizzazione delle lotte, USB si è assunta questo compito, in Italia non facile vista la dilagante passività del mondo del lavoro.

La stagione autunnale ci sta vedendo protagonisti di importanti lotte e scioperi che stanno vedendo migliaia di lavoratori scioperare e partecipare alle manifestazioni sotto le bandiere del nostro sindacato di classe.

A partire dagli scioperi della logistica e dei trasporti a settembre e ottobre, due settori trainanti per l’economia  e estremamente combattivi, tanto da far intervenire vari ministri a chiedere maggiore repressione e ulteriore restringimento della già pesante legge sugli scioperi.

Il 31 ottobre il pubblico impiego ha indetto uno sciopero dell’intero settore che ha visto un importante manifestazione a Roma sotto il ministero della pubblica amministrazione.

Il 9 novembre c'è stato uno sciopero nazionale del settore industriale con manifestazioni in molte città e la partecipazione dei lavoratori delle maggiori aziende italiane.

Usb ha proclamato uno sciopero generale di tutti i settori lavorativi contro le politiche del governo Meloni, contro la guerra e l'attacco ai diritti dei lavoratori.

Diciamo no all'economia di guerra, alle vostre guerre ai nostri morti.

Solo il rafforzamento dei sindacati di classe e conflittuali appartenenti alla WFTU può essere una vera risposta all'attacco alla nostra classe e può essere, oggi più che mai, la risposta per tutti i giovani lavoratori contro la precarietà, la disoccupazione, lo sfruttamento e contro una società che ci vuole divisi e in competizione tra loro.

 Viva la WFTU

Viva l'internazionalismo