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USB denuncia il mercato dei voti per le elezioni RSU del Pubblico Impiego: dagli altri sindacati soldi, abbonamenti tv, buoni spesa, tessere e gadget in cambio di preferenze

Nazionale -

Le elezioni del 5-6-7 aprile per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie di tutto il Pubblico Impiego italiano hanno scatenato una corsa al voto in cui nulla è proibito. Ne va del futuro delle varie sigle, della loro rappresentatività, della possibilità di sedere ai tavoli di contrattazione.

La compravendita di voti in questi giorni è degna dei tempi eroici del comandante Achille Lauro, quando prometteva scarpe, da consegnare una prima e una dopo le elezioni.

I sindacati del pubblico impiego vanno oltre: c’è l’elargizione diretta di denaro, con relativa quantificazione dei corrispettivi. Per Confintesa un pacchetto di 5 voti vale 200 euro, ogni voto in più porta altri 20 euro. Fsi-Usae promette contributi non meglio specificati in relazione ai risultati ottenuti. La Fials regala buoni spesa da 20 euro per ogni nuovo iscritto. La Uil offre un mese di abbonamento a Infinity +, la Cisl tessere per i supermercati, la Cgil va sul tecnologico con cuffiette e hub portatili, Nursing Up mette nel carniere buoni Amazon da 30 euro e una batteria di pronti interventi in tutti i campi. E chi più ne ha, più ne metta.

L’Unione Sindacale di Base denuncia questa vergognosa deriva, dietro la quale si nasconde la difficoltà della stragrande maggioranza dei sindacati a rappresentare le esigenze e le richieste dei lavoratori. USB non conquista voti pagando, ma presentando idee e programmi, tanto nel settore pubblico quanto in quello privato.

Sul sito USB sono pubblicate le immagini di questo mercato dei voti, a questo indirizzo

 

Unione Sindacale di Base

Roma 3 aprile 2022