La precarietà, lungi dall’essere risolta dalle varie leggi di stabilizzazione che si sono susseguite negli anni, oggi si mostra con diverse facce all’interno della Pubblica Amministrazione e rappresenta uno dei fattori che ostacolano il rilancio del settore pubblico.

Coerentemente con le iniziative che si stanno mettendo in campo in tutto il pubblico impiego, lunedì 16 gennaio, in audizione presso le commissioni Affari Costituzionali e Bilancio del Senato, USB PI ha rappresentato le tre situazioni principali legate alla precarietà che possono trovare risposte sul Milleproroghe.

Innanzitutto la questione storica degli LSU, molti dei quali ancora in attesa di stabilizzazione e altri che sono stati stabilizzati a 10/12 ore settimanali con salari inferiori a quanto percepivano da LSU e quindi condannati ad una precarietà salariale che ha di fatto sostituito quella lavorativa. USB ha chiesto alla Commissione di intervenire sostenendo gli emendamenti presentati che prevedono la proroga del termine ultimo per stabilizzare coloro i quali ancora sono LSU e un aumento dei fondi destinati alla stabilizzazione per portare finalmente tutti gli stabilizzati a 36 ore settimanali.

A seguire si è chiesto di prorogare, includendo CoCoCo e Amministrativi, i termini della legge Madia per i precari della Sanità che, a causa del Covid, sono aumentati in modo esponenziale e sono essenziali per consentire alle strutture ospedaliere di continuare a far fronte agli effetti di una pandemia che, seppure mitigati, sono ancora ben presenti e incidono pesantemente sul normale funzionamento della nostra Sanità.

Infine l’intervento sulla Ricerca nel quale si è evidenziato come il settore necessiti di interventi strutturali a partire dalle proroghe sulle stabilizzazioni, sui provvedimenti in contrasto al sottoinquadramento e per le graduatorie anche interne al fine di consentire la piena valorizzazione del personale.

USB Pubblico Impiego