USB in presidio al MIT per diritto di sciopero e democrazia sindacale. Basta precettazioni pretestuose, il 13 dicembre è sciopero generale
Venerdì 6 dicembre sotto le finestre del Ministro Salvini si sono dati appuntamento le delegazioni dei lavoratori dei settori del trasporto, ferrovieri, manutentori ferroviari,marittimi, portuali, del trasporto pubblico locale e del trasporto aereo dell’USB. Un sit-in che si è trasformato in un’assemblea pubblica che, tra le altre cose, ha ricordato al Ministro che non si può illudere di tenere fuori ancora a lungo dai tavoli di confronto un’organizzazione sindacale come l’USB, che negli scioperi, nelle assemblee e nelle iniziative dimostra di essere ampiamente rappresentativa tra i lavoratori.
La condizione dei lavoratori dei trasporti rispecchia la condizione generale dei lavoratori, salari da 30 anni sotto il costo della vita, turni di lavoro massacranti, ampio uso della precarietà e degli appalti e una ferita enorme che si chiama salute e sicurezza.
Ragioni che vivranno nello sciopero generale del 13 dicembre indetto in tutti i settori dall’USB, il ministro della precettazione urbi et orbi se ne faccia una ragione.
Una chiusura fuori dalla storia quella del ministero e CGIL CISL e UIL, che cercano di tenere fuori dalle trattative l’USB, le cui proposte trovano ampio seguito tra i lavoratori. Questi sono stanchi di un sistema che, oggi, nelle ferrovie e nel TPL viene imposto da RSU scadute, mentre nei porti viene imposto da una consultazione farsa sul CCNL priva di certificazione e bocciata dai lavoratori nei porti più grandi.
Per il trasporto aereo USB chiede subito una riforma strutturale del sistema del trasporto aereo. La mancanza di visione industriale ha portato alla dismissione della compagnia di bandiera Alitalia con oltre 2200 esuberi che vivono solo grazie ad ammortizzatori sociali e che non raggiungeranno i requisiti pensionistici. Oggi nonostante la fese di espansione del settore, i dipendenti sono mal pagati e la qualità dei trattamenti economici e normativi è molto bassa, così come gli addetti impegnati nelle attività di front line sono soggetti ad aggressioni e umiliazioni quotidiane.
Tutti settori condiviono il tema dei contratti nazionali sottoscritti al ribasso, con aumenti inadeguati e peggioramenti plateali della condizione lavorativa.
L’assemblea ha visto la partecipazione degli studenti di Osa e Cambiare Rotta che in questi giorni hanno avviato una raccolta firme per ottenere un sistema di agevolazioni e prezzi scontato per gli studenti fuori sede e per i lavoratori che devono rientrare a casa.
I diversi interventi di Porti, Tpl, Ferrovie ed Aeroporti hanno denunciato come Il ministro Salvini fugga dalle sue gravi responsabilità nella gestione del settore. Preferisce nascondere il suo fallimento attaccando i ferrovieri, gli autisti dei mezzi pubblici, i lavoratori dei porti e della logistica quando scioperano; lo fanno per chiedere più sicurezza per lavoratori e cittadini, per chiedere assunzioni, più salario, diritti e investimenti. Salvini, invece, continua con una politica di rafforzamento degli appalti, a tutto vantaggio delle aziende private.
La responsabilità del ministro è stata ripresa anche da Giuliano Granato. che per Potere al Popolo ha fatto sue le rivendicazioni dei lavoratori e ha dato appuntamento allo sciopero generale del 13 dicembre.
Una delegazione composta da TPL, Ferrovie, Aeroporti e Porti è stata ricevuta dal Ministero, durante l’incontro i rappresentanti dell’USB hanno confermato le ragioni dello sciopero generale del 13 dicembre: aumenti salariali che recuperino l’inflazione del 18 %, che siano stabilmente agganciati al costo reale della vita, riduzione di orario di lavoro a parità di salario e più poteri alle RSU e RLS su salute e sicurezza.
Unione Sindacale di Base Trasporti