USB incontra i partecipanti al concorso Mibact per 1052 assistenti alla fruizione, accoglienza e vigilanza: assunti tutti e subito!
Nell’agosto 2019 l’allora Mibact – oggi MIC – bandiva un concorso per selezionare 1052 unità di personale non dirigenziale (inquadramento F2) con il profilo di Assistente alla fruizione, accoglienza e vigilanza.
Al termine delle prove preselettive la procedura subiva un brusco stop a causa dell’inizio della pandemia, per riprendere all’incirca dopo due anni con la prova scritta che si è tenuta a fine luglio di quest’anno e – va detto - anche grazie alle pressioni della struttura USB Pubblico Impiego MIC ai tavoli ministeriali. I candidati che hanno superato la prova risultano essere 3236, idonei per la prova orale.
Il fabbisogno reale di personale della vigilanza per il Ministero della Cultura è molto più alto di quello riportato nel regolamento di riorganizzazione del Ministero a firma del ministro Dario Franceschini ai sensi del DL 22 del 2021. La carenza di personale nell’area della vigilanza potrà quindi essere colmata con la presa in servizio di tutti i 3236.
Le eventuali lungaggini burocratiche della prova orale del concorso porterebbero l’effettiva assunzione dei 1052 vincitori di concorso alle calende greche in un momento in cui al Mic servirebbero come il pane, vista la carenza ormai strutturale.
Un nutrito gruppo di idonei alla prova orale, si è rivolto a USB per cercare soluzioni rapide ed efficaci senza dover attendere mesi, attesa che genererebbe disfunzioni alle attività istituzionali già in sofferenza. Ci hanno raccontato le loro difficoltà e le loro aspettative dopo due anni di attesa per un concorso per il quale hanno studiato con impegno e dedizione
A seguito dell’incontro sono stati individuati due temi cruciali che diventano la base delle nostre rivendicazioni:
- massima velocizzazione e semplificazione della procedura per la prova orale così da dar modo di assumere almeno i 1052 vincitori del concorso entro la fine del 2021;
- istituzione di una graduatoria con tutti i restanti partecipanti, per un immediato allargamento delle assunzioni a tutti gli idonei al fine coprire, almeno parzialmente vista l’ampia capienza, il fabbisogno di personale necessario per garantire l’efficienza dei servizi resi all’utenza.
La riforma del ministro Renato Brunetta pone l’accento sulla semplificazione ma le critiche maggiori provengono da tutta quella fetta di cittadini tagliati in vari modi fuori dall’accesso alla Pubblica Amministrazione a causa delle stringenti norme sulle attività di reclutamento, tanto da far sorgere dubbi sulla costituzionalità dell’impianto normativo, prima della sua approvazione.
Riteniamo che questa sia la strada per la “semplificazione” più efficace: venire incontro ai fabbisogni delle pubbliche amministrazioni e porre in essere un atto di uguaglianza verso chi si impegna per il raggiungimento di un obbiettivo, senza ideologie spasmodicamente meritocratiche.
Unione Sindacale di Base – Lavoro Privato