Usb PI verso lo sciopero del 28 novembre. Per una nuova stagione di lotte
Il coordinamento nazionale di USB PI riunito a Roma oggi, venerdì 7 novembre, dopo lunga e approfondita discussione sulla fase che politica ed economica e sulle sue ricadute sulle condizioni materiali delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici, conferma la valutazione fortemente negativa sull’esito della tornata contrattuale del pubblico impiego chiusa con la firma dell’ipotesi di rinnovo del comparto Istruzione e Ricerca.
I toni trionfalistici del ministro Zangrillo la dicono lunga su chi sia stato il maggior beneficiario dei rinnovi che hanno determinato una perdita netta del potere di acquisto dei salari del 10%, che va a sommarsi alla perdita sempre del 10% realizzata dal blocco contrattuale 2009-2015 e mai recuperata.
Il Governo porta a casa un risparmio sul rinnovo dei contratti pubblici utile ad essere reinvestito sull’operazione di riarmo fortemente voluta da NATO e Unione Europea. Le lavoratrici e i lavoratori pubblici invece grazie all’ennesima perdita di salario reale, consolidano la propria posizione di fanalino di coda nella classifica dei salari dei dipendenti pubblici europei, confermandosi più poveri dei propri colleghi di Germania, Danimarca, Irlanda, Svezia, Spagna e Francia e ben al di sotto della media europea.
Le responsabilità dei sindacati governativi sono sempre più evidenti agli occhi dei dipendenti pubblici. Il ritorno all’ovile della UIL dopo una breve parentesi di ritrovata dignità, rafforza l’esigenza dell’alternativa sindacale rappresentata da USB che con determinazione e coerenza ha saputo in questi mesi tenere insieme le lotte per diritti e salario con il no alla guerra e al genocidio del popolo palestinese.
Lo sciopero generale del 28 novembre rappresenta un appuntamento fondamentale per il pubblico impiego in quanto si colloca alle porte della stagione di rinnovo contrattuale 2025-2027 per la quale il piano strutturale di bilancio di medio termine ha già fissato gli aumenti salariali, quale che sia l’inflazione. USB siederà ai tavoli di contrattazione con l’immutato obiettivo di recuperare potere d’acquisto, e quindi aumentare il salario reale. Dalle piazze ai tavoli di contrattazione senza soluzione di continuità
Inevitabilmente daremo battaglia anche sul tema irrinunciabile della democrazia sindacale, usato come una clava dai sindacati firmatari, dall’ARAN e dal Governo contro chi ha esercitato il diritto a non firmare contratti a perdere. Su questo misureremo anche la coerenza di chi, come la UIL, l’ha agitato fino alle firme di questi ultimi giorni.
In un contesto in cui l’economia di guerra è alimentata dagli attacchi alle condizioni materiali e ai diritti di lavoratrici e lavoratori e dalla riconversione in chiave bellica di sempre più pezzi dello Stato, con grave danno ai servizi pubblici rivolti ai cittadini, si conferma la necessità di una grande stagione di lotte con al centro la questione salariale e il contrasto alle politiche guerrafondaie del Governo Meloni, accodata in tutto e per tutto a UE e NATO.
I dipendenti pubblici sono pronti a fare la loro parte e aderiscono convintamente alla giornata di sciopero generale del 28 novembre e alla manifestazione nazionale del 29 novembre a Roma