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USB scrive al ministro della P.A. sul mansionismo nelle Funzioni Centrali

Roma -

Al Ministro per la Pubblica Amministrazione

On. Fabiana Dadone

 

Egregio Ministro,il 26 settembre si riapre finalmente all’Aran il confronto in seno alla Commissione Paritetica sui sistemi di classificazione del personale del comparto Funzioni Centrali. Non vogliamo in questa sede affrontare il problema relativo alle responsabilità e ai motivi di questo ingiustificabile ritardo. Quello che ci preme sottolineare è che i lavori della Commissione, secondo quanto previsto dal CCNL delle Funzioni Centrali 2016/2018, dovevano concludersi entro maggio 2018. Tutto questo ritardo nellaffrontare e risolvere problemi non solo relativi alla necessaria omogeneizzazione degli ordinamenti professionali degli ex Comparti confluiti in quello delle Funzioni Centrali (Agenzie Fiscali, Ministeri ed Enti Pubblici Non Economici), ma anche quelli già insiti in ordinamenti professionali datati, non ha fatto altro che far emergere con maggiore evidenza che gli attuali inquadramenti professionali dei lavoratori e delle lavoratrici del comparto non rispondono più, e non da oggi, alle esigenze organizzative delle singole Amministrazioni. Il tempo trascorso-l’ultima revisione risale ai CCNL 2006/2009-ha inoltre acuito in maniera esponenziale la distanza tra inquadramento professionale del personale e funzioni effettivamente svolte. La progressiva e costante evoluzione dei processi organizzativi, legati da un lato all’informatizzazione e alla digitalizzazione delle procedure e dall’altro alla carenza di personale causata dal blocco del turn-over, ha provocato l’utilizzo massiccio dei lavoratori e delle lavoratrici delle Funzioni Centrali in funzioni non di competenza della loro qualifica di inquadramento, generando il cosiddetto fenomeno del mansionismo. Questo in netto contrasto, dal momento che i “mansionisti” non percepiscono alcuna retribuzione per il lavoro svolto non di loro competenza,con quanto previsto dall’art. 36della nostra Costituzione che recitaIl lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro...”.Cosa particolarmente grave trattandosi di lavoro nella Pubblica Amministrazione. Come O. S. abbiamo ovviamente elaborato una nostra proposta che tende a superare gli ostacoli, anche di carattere normativo, che hanno impedito in tutti questi anni alle Amministrazioni di poter allineare correttamente inquadramento, funzioni svolte e retribuzioni, al fine di restituire finalmente a questi lavoratori il sacrosanto diritto ad una giusta retribuzione e ad una prospettiva di avanzamento professionale.

Questo sarà il nostro obiettivo principale all’interno della Commissione Paritetica e su questo siamo pronti a confrontarci con le altre OO.SS. e con l’Aran, svolgendo un ruolo propositivo e costruttivo nell’interesse dei lavoratori. Abbiamo letto con attenzione le sue prime dichiarazioni sui media: siamo convinti come lei che la Pubblica Amministrazione non abbia bisogno di ulteriori riforme, ma di segnali concreti, anche e soprattutto in termini di riconoscimento e di valorizzazione della professionalità di chi quotidianamente, tra mille difficoltà che aumentano costantemente, permette alla Pubblica Amministrazione di continuare a fornire servizi alla cittadinanza. Ci aspettiamo da lei un chiaro segnale in questo senso che vada nella direzione di arrivare al più presto alla formulazione di un nuovo ordinamento professionale funzionale alle attuali realtà organizzative delle amministrazioni interessate e che rappresenti per i lavoratori non più una gabbia, come è stato negli ultimi decenni,ma viceversa un’opportunità di riconoscimento del lavoro svolto e di crescita professionale. Siamo certi di rappresentare un’esigenza condivisa.

 

Roma, 24 settembre 2019 EsecutivoNazionale USB P.I.