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USB Scuola al Ministro Bianchi: ci incontri!

Nazionale -

USB Scuola ha inviato una richiesta di incontro al Ministro Bianchi. A differenza di altri sindacati, non siamo stati convocati dal ministro, ma abbiamo tanto di cui discutere e molte proposte di buon senso su cui vogliamo confrontarci.

L’anno scolastico volge al termine in una situazione complessa e per nulla chiara: la pandemia non molla, ma la campagna vaccinale va a rilento, gli organici sono ridotti, mentre i carichi di lavoro per il personale docente e ATA continuano ad aumentare. Le notizie di un prolungamento al 30 giugno delle lezioni sono state smentite, ma la conclusione dell’anno scolastico resta un punto di altissima attenzione, così come l’avvio in assoluta sicurezza del prossimo.

USB Scuola, fin da settembre, ha insistito per un rientro in sicurezza. Abbiamo chiesto la stabilizzazione dell’organico, mediante l’assunzione immediata di tutti quei lavoratori che hanno maturato, con il proprio servizio da precari, il diritto al contratto a tempo indeterminato, la fornitura di DPI adeguati, un piano di monitoraggio costante per il personale docente, ATA e per gli studenti, il potenziamento del sistema di trasporto pubblico. Nulla di tutto ciò è ancora stato fatto. Sono tutte questioni urgenti e inderogabili.

Partiamo dal punto sull’organico. La scuola pubblica statale necessita di un numero  più ampio di docenti e di ATA perché il recupero delle carenze formative degli studenti può realizzarsi soltanto a partire dall’abbassamento del rapporto alunni/docenti e dall’investimento economico volto a migliorare le strutture e a permettere di lavorare in sicurezza. I concorsi sono il segno inequivocabile del fallimento delle politiche del precedente governo e non riusciranno a soddisfare neanche in minima parte le necessità delle scuole e il diritto degli insegnanti precari alla stabilizzazione. Occorre un piano di assunzione per titoli per gli insegnanti con almeno tre anni di servizio. Un aumento degli organici tale da chiudere definitivamente con la piaga della supplentite e consentire un avvio delle lezioni regolare. Occorre aumentare l’organico ATA per andare incontro alle sempre più crescenti necessità di igienizzazione e sorveglianza, alle incombenze sempre più gravose delle segreterie e all’incremento degli strumenti informatici nelle scuole, a partire dalla primaria. L’organico aggiuntivo “covid” ha dato un minimo sollievo alle scuole, ma non si può pensare di continuare a utilizzarlo in una maniera selvaggiamente precaria, serve inserirlo strutturalmente, con contratti dignitosi, regolarmente retribuiti. Vanno regolarizzate le posizioni dei DSGA, il concorso attualmente in fase finale non coprirà tutte le reali esigenze delle scuole e gli Assistenti Amministrativi che per anni hanno sopperito alle necessità degli istituti con impegno e professionalità hanno diritto ad avere riconosciuta l’immissione in ruolo.

Un altro passaggio altrettanto delicato che andrebbe affrontato con urgenza è quello dell’internalizzazione dei servizi di pulizia. La prima fase non si è ancora del tutto conclusa, ma il secondo bando, atteso a febbraio, è ancora fermo nelle stanze dei ministeri. Migliaia di lavoratori attendono risposte per riprendere la propria attività lavorativa: al momento i più fortunati sono in cassa integrazione, ma la maggior parte è priva di reddito! I lavoratori e le lavoratrici già internalizzati, invece, attendono ancora la regolarizzazione dei contratti full-time e l’adeguamento del proprio salario che, in molti casi, continua a essere dimezzato.

Le procedure di mobilità del personale docente e ATA vanno avviate il prima possibile con il massimo dell’efficienza e su tutti i posti disponibili, modificando vincoli di permanenza e percentuali sui trasferimenti interprovinciali, così da porre definitivamente rimedio ai disastri causati dalla “Buona scuola” e consentire il ritorno nelle proprie province degli insegnanti spediti a migliaia di chilometri da casa dopo decenni di servizio. Gli assunti degli ultimi anni devono inoltre poter modificare la propria sede di lavoro, sulla base delle proprie esigenze familiari o personali.

Infine, per assicurare un rientro regolare il primo settembre, occorre verificare che gli Ambiti Territoriali procedano in modo corretto con la verifica dei punteggi, senza scaricare l’incombenza sul personale amministrativo delle scuole già oberato di lavoro, che provvedano a convocazioni in piena trasparenza, in presenza o a distanza, e in tempi utili all’avvio dell’anno scolastico. I ritardi dello scorso anno scolastico non possono verificarsi ancora!

USB Scuola si augura di potere affrontare distesamente e con puntualità tutti i punti principali del funzionamento in sicurezza della Scuola Pubblica Statale per potere garantire ad ogni lavoratrice e lavoratore il diritto a svolgere il suo servizio con dignità.

In allegato la richiesta di incontro inviata al Ministro Bianchi.