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VIGILI DEL FUOCO: DENUNCIA USB, MARONI CHIUDE IL SOCCORSO IN MARE

Intanto immigrati e richiedenti asilo perdono la vita sulle nostre coste

Roma -

“Di fronte alla morte in mare di tanti immigrati, gente che nei giorni scorsi ha perso la vita a due passi dalla riva,  abbiamo chiesto sia al ministro dell’Interno sia al Dipartimento dei Vigili del Fuoco come mai non fossero stati inviati contingenti di specialisti, sommozzatori, soccorso acquatico e portuali, per salvare vite umane. Ma né Maroni né il Dipartimento si sono premurati di risponderci”, riferisce Antonio Jiritano, dirigente dell’Unione Sindacale di Base Vigili del Fuoco.

 



“Il senso di quanto sta accadendo è reso chiaro dall‘ordine di servizio del 27 aprile scorso, avente per oggetto il soccorso portuale, in cui si legge  ‘stante l’esaurimento dei fondi per la gestione dei mezzi nautici, non avendo garanzie su futuri accreditamenti si dispone con effetto immediato il blocco a qualsiasi spesa’. Così si chiude nei fatti il soccorso in mare – evidenzia Jiritano - di contro i Vigili del Fuoco sono stati impropriamente impiegati per la pseudo-emergenza del montaggio tende in varie zone del paese, tralasciando il soccorso alla popolazione”.

 


“Pensavamo di aver già toccato il fondo, non del mare, ma delle attività di soccorso - incalza Jiritano - ed invece ogni giorno riscontriamo che dietro alle chiacchiere e gli spot pubblicitari di questo governo prosegue l’alienazione delle funzioni proprie ai Vigili del Fuoco. E conoscendo l’appartenenza politica del ministro, viene il dubbio che lasciare in mare immigrati e richiedenti asilo non sia una scelta lasciata al caso”, conclude il dirigente USB.