Violento sfratto subito da Francesca ex inquilina della Cassa Forense: continua la guerra a chi non ce la fa
Oggi le forze dell’ordine hanno eseguito con modalità violente lo sfratto di Francesca, 62nne che ha perso il lavoro poco prima del Lockdown del 2020 e in questi anni, pur di onorare un canone di locazione di circa 1000 euro al mese ha dilapidato la liquidazione ottenuta dopo anni di lavoro.
Agli attivisti e ai solidali accorsi a via Andrea Mantegna, appartenenti ad Asia, al Movimento per il Diritto all’Abitare, ai giovani di Cambiare Rotta e Potere al Popolo, è stato vietato l’accesso nello stabile (anche a un solo singolo elemento), ma ciò non ha impedito loro di fare sentire tutta la propria vicinanza a Francesca, mentre si incatenava alla ringhiera del balcone.
Il presidio è stato poi spintonato dagli uomini del reparto celere mentre la camionetta a motore acceso spingeva le persone nella direzione opposta. Persino la Asl è stata interpellata per attuale un TSO, cosa che poi però non si è verificata, in quanto Francesca non è matta, bensì disperata poiché da oggi non ha più un tetto sulla testa.
In seguito le realtà presenti al picchetto hanno accompagnato Francesca all’Assessorato Patrimonio e Politiche Abitative di Roma Capitale, ove si è tenuto un incontro con il Direttore, senza però giungere a nessuna soluzione se non quella di indirizzare la donna al Municipio per l’attivazione di alcune delibere per aiutarla economicamente, una delle quali però è attivabile solo se si dispone di un nuovo contratto di locazione, cosa piuttosto improbabile a Roma, a pochi mesi dal Giubileo, specie per chi non ha una busta paga o altre garanzie richieste dal mercato, in questo momento dopato come non mai.
Da questa vicenda abbiamo (re)imparato che a Roma:
- Si possono tenere centinaia di alloggi vuoti nello stesso quadrante della città ed ottenere comunque 100 poliziotti per eseguire uno sfratto brutale
- Il Comune, nonostante il Piano Casa, è ancora purtroppo impastoiato nella logica del Bando, il quale non ha alloggi da offrire e spesso esclude alcune categorie che sono abitativamente fragili
- Che il nuovo decreto sicurezza viene già rodato, ancor prima della sua pubblicazione in Gazzetta
Asia-Usb e il Movimento per il Diritto all’Abitare da anni denunciano la mancanza di politiche abitative in grado di fornire soluzioni alternative agli sfratti, come il passaggio da casa a casa, un patrimonio di Edilizia Pubblico corposo ed efficiente, la calmierazione dei canoni stessi, spropositati rispetto ai salari da fame del nostro paese. Siamo stati e rimarremo al fianco di Francesca e di tutte le persone che vivono con angoscia l’acuirsi della crisi abitativa e che quotidianamente rischiano di venire espulsi dall’abitazione in cui abitano, che sia per uno sfratto, per uno sgombero o per un pignoramento.
I fatti di questa mattina ci hanno pinto a declinare l’incontro con il Prefetto previsto per oggi pomeriggio, abbiamo bisogno che le istituzioni preposte prendano sul serio l’attivazione di un confronto che porti ad affrontare veramente il tema dell’abitare nella nostra città.
Asia-Usb
Movimento per il Diritto all’Abitare