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Argomento:

Vite in appalto: una proposta di legge e un percorso di lotta

Roma -

Dalle lotte di USB e dalla sua rete dei legali è sorto il Centro di Iniziativa Giuridica Abd El Salam (Ceing) composto da giuristi e sindacalisti e che vuole essere una infrastruttura di intervento giudiziario e culturale nel campo dei diritti dei lavoratori.

Abbiamo deciso, quale prima iniziativa, di affrontare quello che è oggi il più grande meccanismo di svuotamento del diritto del lavoro e cioè la normativa sugli appalti. È per questa strada, infatti, che sono stati portati milioni di lavoratori al di sotto della soglia di povertà. È la strada che ha scelto una buona parte dell’imprenditoria che - a fronte dell’incapacità propria e del decisore pubblico di inseguire una via alta allo sviluppo ed alla produttività - ha puntato tutto sulla frantumazione del ciclo produttivo con bassa specializzazione, bassissimi salari ed inesistenti diritti. Ancora oggi la principale richiesta che viene dalla rappresentanza confindustriale innanzi all’imminente arrivo dei soldi del Recovery Fund è quella di una ulteriore manomissione del codice degli appalti, a cui pare molto sensibile una rilevantissima parte dell’attuale maggioranza.

In questo quadro USB e il Ceing, venerdì 9 aprile alle 17,30, chiamano a confrontarsi in modalità telematica giuristi, parlamentari, economisti e sindacalisti sulle seguenti proposte:

  • cancellazione della nozione “giuslavorista” di appalto introdotta dalla legge Biagi con introduzione del divieto di appalti endoaziendali realizzati con la strumentazione del committente per mancanza di reale organizzazione dei mezzi e di assunzione effettiva del rischio tipico di impresa da parte dell’appaltatore;
  • previsione – a ogni cambio appalto – del passaggio automatico del rapporto al nuovo datore senza necessità di nuovi contratti e quindi con conservazione di tutti i diritti economici e normativi;
  • responsabilità solidale per i crediti pregressi da parte del committente per l’intero periodo prescrizionale degli stessi (e cioè 5 anni per i crediti retributivi e 10 anni per ogni altra pretesa);
  • cancellazione dall’ordinamento di ogni residuo trattamento deteriore del socio lavoratore di cooperativa;
  • affermazione dell’obbligo dell’appaltatore – quale ulteriore condizione di liceità dell’appalto – di applicare il contratto collettivo più rappresentativo del settore, con il diritto comunque dei dipendenti dell’appaltatore alla parità di trattamento retributivo rispetto a quelli dell’appaltante.

 

Relazioni dell’avv. Carlo Guglielmi (Ceing) e di Riadh Zaghdane (Esecutivo Nazionale Lavoro Privato USB)

 

Intervengono:

  • Jessica Costanzo (prima firmataria della proposta di legge n.1423 “Disposizioni in materia di società cooperative, appalto, somministrazione di lavoro e distacco di lavoratori)
  • Lidia Undiemi (Economista del Lavoro e autrice del libro “La lotta di classe nel XXI secolo” – 2021 Ponte alle Grazie)
  • Anna Terzi (consigliere della Corte d'Appello di Trento – Sez. Lavoro e collaboratrice della rivista Quale Giustizia di Md)
  • delegati sindacali di diversi settori interessati dal fenomeno

Organizza

Centro di Iniziativa Giuridica Abd El Salam Ceing

Roma 25-3-2021