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Wartsila, l'ennesimo strappo: dirigenza irresponsabile, ricatta il tavolo e vuole solo licenziare

Trieste -

Un vero e proprio dramma quello che si è consumato oggi al tavolo del Ministero delle imprese e del Made in Italy e che si era aperto positivamente, con la conferma del Governo di voler percorrere la strada di un accordo di programma che impegna le istituzioni e soprattutto che ha visto oggi anche la presenza di Ansaldo che ha dato un primo indirizzo sul possibile reinsediamento industriale. Note colte positivamente, vista anche la conferma di un impegno di Fincantieri e del fatto che è stata data indicazione della possibilità di vedere Mitsubishi coinvolta in un secondo momento.

USB fin qui aveva dato un giudizio cautamente ottimista, incentrato sulla necessità di avere davanti il piano industriale e sulle garanzie occupazionali. Per la realizzazione dell'accordo di programma però serve tempo, e il Ministero ha chiesto a Wartsila di poter veder prorogati gli ammortizzatori sociali di 12 mesi.

Nulla da fare, la multinazionale Finlandese a questa richiesta ha opposto un secco rifiuto, rendendosi provocatoriamente disponibile a prorogare di soli tre mesi i contratti di solidarietà e spingendosi ad un ricatto anche sui rimanenti 600 lavoratori non coinvolti dalla procedura. A nulla sono serviti i tentativi per sbloccare la situazione, nemmeno la proposta di mediazione a 6 mesi proposta dal Ministero.

Wartsila di fatto ha deciso di riaprire la procedura di licenziamento a partire d 31 Dicembre, dimostrando tutto il suo disinteresse per l'accordo di programma e per la tutela dei lavoratori. Tutti hanno ribadito la gravità di quanto stava avvenendo.

USB ritiene che Wartsila attraverso il suo amministratore delegato si sia assunta una responsabilità pesante:mMiope e ingiustificata la scelta di auto escludersi dall'accordo di programma, che poteva esaltare la stessa azienda finlandese e dare ulteriori strumenti per legarla al territorio. Abbiamo richiesto immediatamente un intervento istituzionale, proponendo al nostro Governo di rivolgersi alle istituzioni Finlandesi. È necessario un intervento forte, perché questo comportamento di Wartsila è un insulto ai lavoratori e alle nostre istituzioni, in un quadro di totale inadempienza anche sugli impegni presi in merito alla reindustrializzazione.

Ora serve fare presto. L'accordo di programma ed il protagonismo delle istituzioni devono fare da perimetro alla proposta industriale di Ansaldo, l'unica che rimane in campo e che può dare una soluzione credibile a questa vicenda.

Davanti all'atto scellerato di Wartsila invece bisogna mobilitarsi subito e con forza, come USB sosterremo qualsiasi iniziativa decisa dai lavoratori.

Unione Sindacale di Base