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Argomento:

Zangrillo, dalla valorizzazione del “capitale umano” alla censura

Roma -

Avevamo già commentato, durante l’iter di approvazione, le modifiche che il governo Meloni voleva apportare al codice di comportamento dei dipendenti pubblici. Ebbene quelle modifiche, pubblicate in Gazzetta Ufficiale nei giorni scorsi, con il placet del Presidente della Repubblica ormai sempre meno garante delle libertà costituzionali, sono ora diventate legge e sono destinate a regolare in maniera poliziesca e militaresca vita, comportamenti e opinioni dei dipendenti pubblici anche fuori del luogo di lavoro.

Non stiamo esagerando, di questo si tratta quando dietro l’uso vago e indefinito del “decoro” o dell’“immagine” della PA si vuole silenziare ogni diritto di critica, a maggior ragione se questo emerge attraverso l’uso dei social. Insomma, fattispecie giuridiche lesive delle libertà democratiche e sulle quali ci prepariamo ad avviare anche una battaglia legale.

Un governo che si blinda restringendo a tutti i livelli gli spazi di democrazia è chiaramente un governo che ha scelto di mettere sotto il tappeto quella crisi sociale fatta di precarietà e bassi salari che attraversa trasversalmente il Paese.

In questo contesto si inseriscono le modifiche al codice di comportamento dei dipendenti pubblici. Ci chiediamo come questa misura sia per il ministro Zangrillo, reduce nei mesi scorsi da un tour piuttosto intenso degli uffici pubblici, un segnale di fiducia e riconoscimento per quei lavoratori la cui “valorizzazione” ricorre costantemente nei suoi discorsi. Siete tanto bravi e tanto utili, ma dovete stare zitti.

È invece chiaro che, al di là delle belle parole, evidentemente per il ministro potrebbe essere persino vietato parlare della dilagante precarietà della PA, degli incredibili buchi di organico e finanche delle retribuzioni dei dipendenti pubblici ben al di sotto della media europea! Noi non ci faremo intimidire e continueremo a gridare queste cose: nei luoghi di lavoro, nelle piazze e ovunque si renderà necessario. Nessuno ci metterà il bavaglio!

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