4 aprile sciopero nazionale per dire no a un contratto scuola che ci rende più poveri e peggiora il lavoro di docenti e ATA
La dinamica contrattuale del Pubblico Impiego ha visto USB protagonista di una stagione di lotta che ha condizionato le scelte di CGIL e UIL nella non firma del contratto delle funzioni centrali, così come negli altri comparti della Sanità e delle Funzioni Locali.
Il contratto scuola è l’ultimo in ordine di tempo ad essere discusso e coinvolge più di un milione di lavoratori tra i più sottopagati d’Europa, come chiarito dall’ultimo rapporto Ocse sugli stipendi dei docenti. A fronte di una inflazione al 16%, i contratti pubblici sono diventati semplici strumenti con cui si certifica la perdita del potere d’acquisto dei lavoratori del pubblico impiego. Attraverso la cosiddetta politica dei redditi, resa possibile dal sindacalismo collaborazionista, i contratti sono stati svuotati della loro natura di avanzamento economico e miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori. L’aumento del 5,78% proposto dal Governo rappresenta una perdita del potere d’acquisto superiore al 10%. Oggi servirebbero 500 euro di aumenti netti per ridare dignita’ ai lavoratori della scuola, soldi veri frutto di contratti veri. Ma c'è di più. Con il rinnovo della parte normativa del contratto, il Governo intende valorizzare le figure dei tutor e degli orientatori, con la creazione di un middle management capace di agire da intermediazione tra la dirigenza scolastica e il corpo docente. Scuola povera e gerarchizzata, questo è il modello proposto da questo nuovo contratto, nato morto prima ancora di essere discusso. Per queste ragioni, il contratto va rifiutato. Per queste ragioni, abbiamo risposto all'appello delle studentesse e degli studenti, convocando lo sciopero della scuola per il 4 aprile, con manifestazione in viale Trastevere e nelle principali città italiane.
È il momento di passare dalla rabbia alla lotta per formare un mondo diverso.
Lo sciopero del 4 aprile e le elezioni per il rinnovo delle RSU che si terranno dal 14 al 16 aprile in tutte le scuole del Paese sono due momenti chiave per tornare protagonisti e fare valere la voce della scuola pubblica statale