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Si apre uno spiraglio per le famiglie di Monterotondo i cui alloggi sono messi all'asta!

Grazie alla mobilitazione di questa mattina terminata intorno alle 13,30 è stato fissato per il 4 luglio l'incontro con l'assessore alla casa Zevi: chiederemo garanzie per la tutela delle 90 famiglie di Monterotodo, affittuarie del comune di Roma.

Roma -

Gli inquilini del Comune di Roma, assegnatari di alloggi a fitto passivo a Monterotondo, finiti all’asta in seguito al fallimento della società che li deteneva, stamattina si sono recati al Dipartimento Patrimonio e Politiche Abitative di Roma Capitale. Alcuni di essi si sono incatenati nell'atrio in segno di protesta contro la mancanza di proposte risolutive da parte dell’Assessorato nella grave vicenda che si sta delineando, ossia quella dellla vendita all’asta degli alloggi, con conseguente allontanamento degli inquilini che proprio dal Comune di Roma sono stati mandati lì quasi cinquanta anni or sono, per liberare i terreni su cui si sarebbe realizzata la tangenziale. L’inquilinato, già teso visto l’esito della precedente mobilitazione, in cui non solo non si profilava nessuna soluzione, ma che è stata anche disertata dalla società che gestisce la liquidazione, hanno intrapreso un lungo braccio di ferro con l’Amministrazione, al fine di farsi ricevere e di partecipare attivamente al tavolo tecnico fra le parti, i due comuni (Roma e Monterotondo) e la società, previsto proprio per stamane.

Verso mezzogiorno la delegazione di inquilini, accompagnata da rappresentanti di Asia-Usb e dall’avvocato Fabio Grimaldi, è stata finalmente ricevuta. Ci è stato comunicato l'esito dell'incontro tecnico e il fatto che lo staesso Comune sta richiedendo la sospensione per due anni dell'asta. Per questa ragione si terrà nuovamente - e a presto - un nuovo tavolo per raggiungere questo obiettivo, ottenere un lasso di tempo per permettere di ricercare una soluzione per tutte le famiglie.
Durante l’incontro è stata ribadita la posizione del Sindacato, cioè quella di escludere lo spestamento delle famiglie, quidi di chiedere al Dipartimento alla casa di partecipare all'asta attraverso la manifestazione di interesse pubblico da parte del Comune di Roma all’acquisto delle case. Proprio in questa direzione sembra aprirsi uno spiraglio o quantomeno delle possibilità concrete, a dimostrazione che la lotta e la determinazione degli abitanti può fare la differenza, anche quando la situazione sembra compromessa. Rimane comunque troppo poco per cantare vittoria o sentirsi tranquilli. Abbiamo espresso un giudizio positivo se si arriva alla sospensione di due anni delle aste, ma questo non basta. Siamo arrivati alla mobilitazione di questa mattina proprio per chiedere un impegno politico all'Amministrazione Gualtieri e la fissazione dell'incontro con l'assessore Zevi, che è stato fissato per il 4 luglio solo grazie alla mobilitazione degli inquilini.

Asia-Usb dal suo canto rimarrà a fianco delle 90 famiglie di Monterotondo, pronta a far rispettare in ogni sede ed in ogni modo il Diritto alla Casa.

Asia USB Roma