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Coronavirus, USB: gravi rischi per gli operatori del Terzo Settore e delle Coop Sociali, al lavoro senza protezioni. Proclamato lo stato di agitazione

Roma -

I lavoratori del Terzo Settore e delle Cooperative Sociali, addetti ai servizi educativi, assistenziali, sociosanitari e legati all'accoglienza, continuano ad assumersi con grande senso di responsabilità l'onere del mantenimento dei servizi essenziali anche durante la più grave crisi sanitaria ed economica del secondo dopoguerra.

Questo nonostante nella maggioranza dei casi ai lavoratori non vengano forniti gli strumenti minimi di protezione individuale, con gravi inadempienze dei datori di lavoro: mancata fornitura di DPI idonei, mancata santificazione di postazioni e ambienti, mancata rivalutazione del rischio per le mansioni specifiche.

In più, in barba alla prevenzione e alla lotta al contagio, si mantengono in essere servizi assolutamente differibili: interventi educativi domiciliari, particolari servizi residenziali per anziani e disabili, servizi legati agli interventi psichiatrici individualizzati, servizi legati al sistema di accoglienza di migranti e rifugiati.

In tutto questo, Cgil, Cisl e Uil prima sottoscrivono insieme a Legacoop, Confcoop e Agci un documento che ripete quanto chiesto fin dall'inizio da USB, cioè il pagamento diretto da parte delle pubbliche amministrazioni per i contratti in essere, poi firmano il protocollo d'intesa con Confindustria e governo per tenere aperta la produzione e i servizi. Come a dire che prima di tutto viene il profitto e i lavoratori devono immolarsi all'interesse primario dei padroni.

È così che si mettono a rischio lavoratori e utenti, perché quel protocollo è un attentato alla salute pubblica. Noi rivendichiamo il salario pieno al 100% e la chiusura di tutte le attività produttive e dei servizi non indispensabili, Cgil, Cisl, Uil firmano gli accordi di “responsabilità” per continuare a far accumulare profitti a padroni e padroncini, in cambio di una “autocertificazione” sull’adozione delle misure di sicurezza.

Le produzioni e le attività non essenziali devono fermarsi subito, garantendo salute, salario ed occupazione. USB proclama lo stato di agitazione per il Terzo Settore e le Cooperative Sociali e assumerà tutte le iniziative necessarie a tutela della salute e sicurezza delle lavoratrici e lavoratori, e per il contenimento della pandemia in corso.

 

USB Cooperative Sociali