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Argomento:

DIRITTO DI SCIOPERO: LETTERA APERTA USB AI PARLAMENTARI

RIDURRE LAVORATORI AD IMPOTENZA È DANNO PER TUTTO IL PAESE

Nazionale -

COMUNICATO STAMPA

L’Unione Sindacale di Base ha inviato una lettera aperta ai Deputati e Senatori sul tema del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali (integrale in allegato).  L’iniziativa intende “fornire alcuni spunti di riflessione sulla reale situazione e sulle attuali leggi che regolamentano il diritto di sciopero nel nostro Paese per evitare l’eliminazione di fatto del diritto allo sciopero, diritto riconosciuto dalla nostra Carta Costituzionale, al pari,  e non subordinato, a quello della fruizione dei servizi pubblici da parte dei cittadini”.

 

Nella lettera si analizzano alcuni casi recenti di scioperi definiti impropriamente “selvaggi” (come ANPAC/Alitalia) o le assemblee sindacali a Pompei ed i problemi in Atac, presi a pretesto dal Governoper portare avanti una crociata che ha come obiettivo un pesante inasprimento della legge che già regolamenta e limita fortemente gli scioperi nel settore dei servizi pubblici essenziali”

 

Una normativa, quella italianafra le “più restrittive in vigore in Europa,  severamente e pedissequamente controllata e spesso ‘liberamente’ interpretata dalla Commissione di Garanzia, il cui intervento produce quasi sempre il deleterio effetto di distanziare di molti mesi le cause scatenanti il conflitto dal conflitto stesso, prolungando di fatto le vertenze e svuotandolo di effetti, a tutto ed esclusivo vantaggio delle parti datoriali”.

 

L’USB esprime il timore che tutto ciò nasconda “il tentativo di consegnare un ‘nemico’ all'opinione pubblica per lanciare l'affondo finale alla legislazione sociale e del lavoro in Italia, a partire dallo Statuto dei Lavoratori, insieme all'unico reale  strumento in mano ai lavoratori per difenderla: lo sciopero”. Allo stesso tempo si vorrebbe “estendere e rilanciare il processo complessivo di privatizzazione dei servizi pubblici”.

 

L’’USB evidenzia ai parlamentari: Lo sciopero è un diritto individuale che si esercita collettivamente, ossia  un diritto che può essere esercitato per tutelare interessi collettivi. La titolarità del diritto di sciopero non spetta quindi ai sindacati, maggioritari o meno che siano, bensì ai lavoratori.  Ciò che invece emerge da alcune proposte che saranno poste alla Vostra attenzione in Parlamento è che si vorrebbe trasferire l'esercizio del diritto di sciopero dal singolo lavoratore al sindacato: sarebbe come trasferire il diritto di voto dal cittadino al partito”.

“In un sistema nel quale il ruolo del cittadino/elettore è sempre più emarginato, al pari di quello del cittadino/lavoratore che poca voce ha in capitolo nei rapporti economici tra aziende e sindacati – sottolinea ancora l’USB - la indebita trasformazione costituzionale del diritto di sciopero produrrebbe, e già in parte produce, un estremo squilibrio nei rapporti sociali di questo Paese”.

 

Vi chiediamo quindi di riflettere con attenzione su questo tema delicato – conclude la lettera aperta ai parlamentari - e conseguentemente a respingere la logica che vorrebbe convincerVi invece che un lavoratore ridotto all'impotenza possa rappresentare un bene per il futuro di questo Paese”.

 Qui la lettera in formato pdf